Terza per tiri realizzati (184), prima per recuperi offensivi (100), seconda per possesso palla medio. Trasformare questi numeri in risultati positivi è il primo obiettivo della nuova Roma di Claudio Ranieri, che si presenta sul campo del Napoli di Antonio Conte con poche certezze e con la pressione di una classifica che definire preoccupante è poco. Tredici i punti in classifica, cinque in meno rispetto alla scorsa stagione. Al tecnico romano, che in questi giorni di pausa nazionali ha avuto modo di lavorare sulla testa dei calciatori, il compito di mettere in campo la migliore formazione possibile, anche se probabilmente è ancora presto per trovare indizi concreti sull’undici tipo nella mente di Ranieri. Hummels è reduce da un attacco febbrile, Dybala non è ancora nella migliore condizione e ha pochissimi allenamenti in gruppo. Non sono due nomi banali, perché nella conferenza stampa di presentazione Ranieri si è soffermato soprattutto su loro. Uno è il calciatore più esperto in rosa (e il meno utilizzato da Juric), l’altro il più talentuoso. A Napoli però entrambi partiranno dalla panchina per motivi fisici.
La novità dovrebbe riguardare innanzitutto il modulo: 4-5-1. A protezione di Svilar dunque, spazio a Celik, Mancini, N’Dicka e Angelino. In mezzo al campo toccherà a Pellegrini, Koné e Cristante, mentre sulle corsie dovrebbero agire El Shaarawy e Zalewski, rispettivamente a destra e a sinistra. Davanti, il riferimento offensivo sarà Dovbyk. Panchina per i giovani Soulè, Baldanzi, Pisilli. Normale in questa fase: la Roma si affida all’esperienza e prova ad uscire dal momento delicato con la forza dei veterani. Nel 2009, dopo aver preso l’incarico al posto di Spalletti, Ranieri sintetizzò più o meno in questo modo il suo pensiero: sistemiamo la difesa, perché in attacco un gol lo facciamo. All’epoca c’erano Totti, Vucinic e Menez. La Roma di oggi ha meno risorse, ma la stessa esigenza di risolvere qualche problema di troppo nella zona arretrata. Sul fronte d’attacco al ‘Maradona’ toccherà a Dovbyk reggere, senza Dybala, l’intero peso del reparto offensivo e dovrà farlo contro il difensore che più si esalta contro i centravanti isolati, Buongiorno. Un problema in più per una Roma che ha subìto 10 gol in trasferta ed è una delle tre squadre (Venezia e Lecce le altre) a non aver ancora vinto fuori casa. Il primo esame sulla carta è proibitivo.