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Daniele De Rossi apre la sua avventura da allenatore della Roma con una vittoria sofferta per 2-1 contro un Verona coraggioso e in emergenza. Una squadra a due facce quella che trasforma fischi in timidi applausi in un Olimpico strapieno: un primo tempo convincente, una ripresa sotto tono. Lukaku e Pellegrini portano sul 2-0 i giallorossi, ma nel finale l’Hellas (rimaneggiato dalle cessioni e dalle squalifiche di Duda, Lazovic e Coppola) spaventa l’Olimpico con un rigore sbagliato da Djuric e un eurogol di Folorunsho. Alla fine però c’è il lieto fine per i padroni di casa in una partita che non è come le altre. Nel pre partita il pubblico si divide tra l’amore per chi lascia e chi arriva. Josè Mourinho è salutato con una decina di striscioni e cori. Per Daniele De Rossi ci sono gli stessi canti che hanno accompagnato i suoi 18 anni da calciatore. Le novità sono evidenti: difesa a 4 e ricerca costante del controllo del gioco. Per la prima occasione della nuova Roma bisogna aspettare otto minuti. Bove alza la testa e pesca Karsdorp che non sfodera il mancino e sceglie di addomesticare palla per Lukaku: il belga calcia ma il suo tiro è respinto. L’Hellas risponde con la sua principale strategia: la ricerca dell’altezza di Djuric, che dopo 17 minuti fa da sponda per Suslov. Il trequartista arriva a calciare, ma non impensierisce Rui Patricio. Al 19′ la Roma sblocca il risultato. Pellegrini apre un corridoio per El Shaarawy che si libera in area e serve Lukaku: stavolta il centravanti belga non perdona. Sei minuti dopo la Roma raddoppia con un’altra bella ripartenza manovrata. Lukaku lavora un pallone sulla destra e crossa al centro. El Shaarawy al volo accomoda la sfera a Pellegrini che controlla e scarica un gran sinistro sotto la traversa. Alla mezz’ora la squadra giallorossa ha anche la palla del 3-0, ma Huijsen (dopo un tiro deviato del solito El Shaarawy) calcia a lato in caduta. Nel primo tempo dell’Olimpico anche una nota stonata come l’infortunio di Spinazzola, costretto a lasciare il posto a Kristensen. Ad inizio ripresa c’è anche un episodio da moviola. Sugli sviluppi di un cross dalla destra, Folorunsho svetta di testa su Karsdorp e buca Rui Patricio. Un’azione simile a quella che portò al gol di Koopmeiners in Roma-Atalanta, ma stavolta l’arbitro Juan Luca Sacchi fischia un fallo sull’olandese, poi confermato dal Var. Al 64′ però c’è un calcio di rigore per l’Hellas. Djuric svetta su Kristensen e Llorente devia col braccio, largo. C’è penalty e dagli undici metri Djuric calcia alle stelle. L’Hellas Verona però trova il modo di trovare la rete. Merito ancora di Folorunsho che calcia dalla lunghissima distanza e coglie impreparato Rui Patricio. La squadra di Baroni prende coraggio e aggiunge peso offensivo con Henry e Cruz. In affanno, i giallorossi (che hanno arretrato il baricentro dopo la sostituzione di Dybala al 57′) tornano a difendere a tre e riescono a gestire l’assedio. Fischio finale e Roma sotto la curva. Tanti cori per De Rossi, nuovo condottiero di una Roma che cambia faccia.
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