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Campanello d’allarme o prova di maturità ? L’Atalanta continua a non convincere ma dopo quattro giornate ha sette punti in classifica, e ha vinto le partite che non meritava di vincere, come quella contro il Torino all’esordio e l’ultima, contro una Salernitana pimpante e coraggiosa. Alla fine l’Atalanta si appiglia un po’ alla fortuna e un p0′ al talento dei suoi interpreti. All’Arechi gli occhi sono tutti per Frank Ribery, all’esordio dal 1′ e catalizzatore del gioco nei primi 45′, prima che un affaticamento lo costringesse ad uscire all’intervallo. Rispetto al match contro la Roma, la Salernitana non è prudente, va a prendere l’Atalanta nelle zone pericolose del campo e a tratti fa la partita. Anche dopo l’uscita del francese, la squadra di Castori sfiora diverse volte il gol. In avvio di tempo, duetto Djuric-Gondo con l’ultimo arrivato che mira l’incrocio e costringe Musso a volare per togliere il pallone dall’incrocio. Occasione simile ma cambiano gli interpreti pochi minuti dopo: Kechrida vola sulla fascia e libera al tiro Djuric che col destro non trova il primo palo.
L’Atalanta è irriconoscibile, Gasperini lo sa e decide di cambiare l’ossatura della squadra (dentro Koopmeiners, Zappacosta e Ilicic) ma è la Salernitana a sfiorare nuovamente il gol con un’azione tra neo entrati: Bonazzoli libera col tacco in area Obi che colpisce il palo a tu per tu con Musso. Ma al 75’, al primo errore, l’Atalanta come le grandi squadre castiga la Salernitana: Ilicic si beve Bogdan e premia in area Zapata che si gira e buca Belec per il definitivo 1-0. L’ex Napoli sale a quota 98 gol in A ed è a due lunghezze dal diventare il primo colombiano a raggiungere quota 100: “Un orgoglio“, dice sapendo di essere vicino ad anticipare l’altro colombiano dell’Atalanta, Muriel, fermo per infortunio: “Mi manca, manca alla squadra e lo aspettiamo”. Gasperini lancia dal 1′ Malinovskyi e Miranchuk ma entrambi deludono. E alla fine il graffio è di quel Ilicic che non ha nessuna intenzione di lasciare il testimone di trascinatore ad altri. Atalanta irriconoscibile, Salernitana pure ma in senso positivo. Alla fine, l’insegnamento è che per entrambe il match dell’Arechi può essere il crocevia. Vincere soffrendo da grande squadra per Gasperini. Ripartire dalla prestazione e dal gioco per Castori. Il campionato è lungo e c’è margine per sognare. Per entrambi.
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