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Una Lazio completamente diversa rispetto a quelle fragili e altalenanti viste tra Lecce e Genoa spariglia le carte in questo turno che anticipa la sosta per le nazionali e impone il primo ko al Napoli scudettato. Al Maradona Garcia conosce la prima sconfitta e i primi mugugni proprio nel giorno della presentazione di Luciano Spalletti da ct della Nazionale, e ha due settimane di tempo per correggere cosa è andato storto e rilanciare le ambizioni dei campioni d’Italia. Che, in ogni caso, cedono la vetta della classifica al termine di una partita godibile e ricca di episodi arbitrali, oltre che di episodi in generale, di qualche prodezza e alcuni errori, e alla fine sono i biancocelesti di Sarri a sorridere per la prima volta in una stagione nata malissimo. Come lo scorso anno, questa può essere una partita spartiacque per i biancocelesti, che nella scorsa primavera vincendo a Napoli rilanciarono le ambizioni di zona Champions cominciando a correre fino a raggiungere addirittura il secondo posto, mentre quest’anno possono dar vita all’operazione rimonta, mentre Kamada e Guendouzi proveranno a non far sentire la mancanza di Milinkovic-Savic, con Luis Alberto che regala spettacolo con un gol di tacco e un velo che è praticamente un assist.
Per gli azzurri, invece, un passo indietro dal punto di vista della leadership, non nel gioco ma quello lascia il tempo che trova. Il ritmo c’è, la voglia è quella di attaccare, di divertire e di divertirsi, ma manca la stessa brillantezza della scorsa stagione. E’ un altro Napoli, è chiaro, col Sassuolo e ancor prima con il Frosinone si erano visti alcuni pregi ma anche dei difetti, emersi oggi in modo prepotente: due gol presi, tanti spazi lasciati, altri due gol subiti e poi annullati col Var per due fuorigioco, un po’ di scoramento per non aver sfruttato il momento una volta pareggiato subito i conti con il tiro deviato a mo’ di flipper di Zielinski. Era quello il momento in cui spingere, era lì che si doveva cercare con più insistenza Osimhen, che si sbatte e lotta ma non trova il gol. E alla fine, se tutto non gira per il meglio, contro un’altra big come la Lazio può succedere anche di perdere. In un ambiente come quello napoletano, questo ko così precoce e per certi versi inaspettato può aprire a scenari non proprio celestiali, e il tecnico francese sarà chiamato a tenere la barra dritta per non far deprimere un popolo che a maggio ha festeggiato il terzo scudetto.
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