Ritmi alti, cinque gol, errori individuali, capovolgimenti di fronte, parate e ritorni. La Lazio di Maurizio Sarri batte la Roma di Josè Mourinho per 3-2 in un derby bellissimo che sancisce il rilancio dei biancocelesti dopo due punti in quattro partite e la frenata dei giallorossi, stanchi, disordinati ma con un grande cuore che permette di reagire e di riaprire la partita. Alla fine però l’ex Chelsea che esulta è quello con la sigaretta: la Lazio resta imbattuta negli ultimi quattro derby in Serie A giocati come squadra ospitante e nelle ultime quindici partite casalinghe in campionato, la Roma resta avanti in classifica ma con qualche certezza in meno, in virtù di una prima mezz’ora davvero preoccupante. Apre Milinkovic-Savic, raddoppia Pedro che succede a Selmosson come secondo calciatore a passare direttamente da una sponda all’altra con un gol con entrambe le maglie nella stracittadina. Polemiche per la Roma per un contatto in area di Hysaj su Zaniolo: il rigore c’è ma Guida non è d’accordo e il var neppure. Mourinho recrimina: “E’ stata una partita fantastica ma l’arbitro e il Var non hanno avuto una dimensione per arbitrare a questi livelli. Guida ha sbagliato in campo e così il Var, non so dove sia forse a Coverciano, così è troppo, l’arbitro è stato decisivo in questa partita”.
Ma poi c’è stato l’orgoglio, il cuore, quello che ha permesso a Ibanez di battere Reina con un colpo di testa da calcio d’angolo. Nella ripresa però si accende Immobile: scatto in profondità, dribbling su Mancini e assist perfetto: è 3-1. La Roma reagisce, trova un rigore con Zaniolo (Guida concede il penalty meno netto) e va in rete con Veretout regalandosi un finale d’assedio che Immobile potrebbe spegnere due volte ma non è serata per avvicinare Piola. E’ la serata di grazia di Reina che salva tutto o quasi, con la complicità di altri migliori in campo: Milinkovic-Savic è la conferma di un fuoriclasse, Marusic offre più garanzie di Lazzari da terzino a quattro, Acerbi sbaglia meno dello scorso derby. La nota positiva per la Roma è Nicolò Zaniolo che porta a spasso Hysaj e sfiora più volte il gol. E’ lui il migliore di una Roma che salva la faccia e si regala gli applausi della Curva Sud nel finale. Le amnesie difensive sono le stesse del derby di andata dello scorso anno, la reazione d’orgoglio è diversa. Ed è già un qualcosa su cui costruire.