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Una Juventus solida, non spettacolare ma vogliosa di dare un segnale. E arriva forte e chiaro: Allegri si prende il derby e a riposo per la sosta dopo otto giornate è -2 dall’Inter, candidata principale per lo scudetto a detta di molti, e a -4 potenziale dal Milan, se vincerà nella difficile trasferta di Genova. 17 punti, tre aggiunti oggi con la vittoria all’ombra della Mole targata Gatti e Milik, è il miglior avvio degli ultimi anni, cinque vittorie nelle prime otto e un solo ko, il gioco che in fin dei conti latita come sempre, ma che per vincere stasera non serviva assolutamente contro un Torino che ha faticato maledettamente a proporsi, a metterci personalità oltre al compitino. E con appena nove punti, è tempo di riflettere per Juric: se i granata vogliono lottare per qualcosa di importante, bisogna cambiare registro.
Tanta, tantissima noia in un primo tempo in cui alle due squadre non manca certo la volontà , ma la qualità , sì, quella latita dalle parti della Mole. Baricentri bassi, fiammate individuali, tanta confusione e i duelli fisici che prendono il sopravvento, è così che i bianconeri sfiorano il gol solo su calcio da fermo, complice anche il solo Kean (un gol annullato per fuorigioco) in avanti con Miretti troppo leggero nel ruolo di raccordo con un centrocampo comunque piantato, mentre i granata sugli esterni faticano ad arrivare sul fondo e Zapata deve predicare nel deserto. Il derby di Torino è spesso così, bloccato e tattico, ma questa volta davvero la sensazione era che nemmeno il proverbiale episodio avrebbe potuto sbloccarla nel secondo tempo. Vero, però, che è solo la terza volta che allo Stadium, su dodici precedenti, si va a riposo sul risultato a occhiali.
Nel secondo tempo, però, è un’altra storia: la Juve entra con veemenza, Gatti la sblocca col giallo, e stavolta azzecca la porta giusta, ma per il primo gol in Serie A deve aspettare l’ok del Var, visto che in campo l’assistente fa annullare per una mezza follia, visto che era retropassaggio di un granata che rimette in gioco Kean per poi sviluppare fino alla zampata del difensore. E di lì a poco, sempre da evoluzione da corner, arriva anche il bis, con Milik entrato nel secondo tempo per dare più vigore: mossa azzeccata di Allegri, prudenza nel primo tempo, poi l’accelerata nella ripresa, e si va così alla sosta nel migliore dei modi con 17 punti e l’avvio migliore degli ultimi tre anni. Per i granata, invece, la classifica è ambigua: né carne, né pesce, il rischio è di dover lottare per nulla ben presto.
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