La Juventus continua a non perdere, ancora zero nella casella di questa stagione e 23 partite di fila senza sconfitte contando anche la scorsa stagione, ma ormai fa estrema fatica anche a vincere e contro il Bologna trova l’ennesimo pareggio stagionale e il quarto consecutivo. Thiago Motta, nervoso ed espulso contro la sua ex squadra che con Italiano non sta certo facendo peggio, comincia a coniare il suo personalissimo “pareggio di Pirro”, e stavolta il gol nel finale che riequilibra il punteggio non è subito ma segnato. Poco importa, perché al triplice fischio il segno X è lì inesorabile e l’ambiente non può certo essere soddisfatto per un cammino sempre più lento e accidentato: coi pareggi non si lotta per lo scudetto, Atalanta e Inter scappano, il Napoli resta lontano e deve ancora giocare. E il gioco latita, l’attitudine si è vista solo nel finale, la qualità e l’estro degli interpreti ancor meno, mentre con Cambiaso lievita anche il numero degli infortunati.
Insomma, ad agosto Motta aveva posto le basi per un grande progetto, invece c’è ancora da lavorare e l’involuzione è preoccupante: sarà la forza delle idee a far risalire la china alla Juve, e probabilmente anche il calendario, perché le prossime due sono contro Venezia e Monza. Prima di affrontare le ultime della classe, però, c’è il Manchester City in Champions: è una sfida decisiva per evitare di dover rincorrere la qualificazione nelle ultime due partite, e all’Allianz Stadium arriverà una squadra a sua volta in difficoltà, reduce anch’essa da un 2-2 oggi e sempre in rimonta, ma capace di ritornare la corazzata di poche settimane fa con uno schiocco di dita. Per dare slancio alla nuova Juventus targata Motta, al momento inchiodata al sesto posto in campionato e alla maledetta serie di pareggi, invece, servirà ben altro.