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La Juventus non può più nascondersi: Rabiot piega la Roma, Allegri chiude l’anno a -2 dalla vetta

Massimiliano Allegri Juventus
Massimiliano Allegri - Foto LiveMedia/Nderim Kaceli

Questa Juventus non può più nascondersi. Dopo il mezzo passo falso dell’Inter, i bianconeri rispondono presente in un turno che poteva invece probabilmente essere più favorevole ai nerazzurri, portandosi così di nuovo a -2 dal primo posto. Lo fanno con un 1-0, il grande classico di Allegri che fa 76 volte con questo risultato e vola in testa alla speciale classifica, che è il marchio di fabbrica e il manifesto di questa squadra, in grado di sbloccare le partite e – a differenza dalle ultime due – anche di portare a casa il risultato concedendo pochissimo, abbassandosi tantissimo ed erigendo un muro inscalfibile.

Anche la Roma, dopo il Napoli ultima in ordine di tempo, è costretta a capitolare, nonostante una buona partita in cui spesso ha fatto girare palla, provando col fraseggio, ma non ha innescato mai Lukaku, ha trovato Dybala a intermittenza, alla fine ha prodotto un palo di Cristante e poco più, dando però la sensazione di poterla sbloccare con più facilità rispetto ai padroni di casa. Invece, a inizio secondo tempo, irrompe Rabiot, sfrutta il tacco di un buonissimo Vlahovic, porta avanti i bianconeri. E da lì, complice il pimpante ingresso di Chiesa, la porta a casa, anche con un gol annullato e un’occasione incredibile sprecata da McKennie, che al di là dei discutibili gusti culinari resta uno dei punti fermi e dei migliori ogni settimana. I cambi di Mourinho invece non danno slancio, El Shaarawy e Pellegrini non incidono e alla fine come accaduto già sei volte nelle ultime sette, e stasera siamo a sette in otto anni, allo Stadium tra Juventus e Roma finisce 1-0.

E se c’è da vincere 1-0, specie contro le big e in casa, questo punteggio arriverà, e così c’è la vittoria numero 13 in 18 partite, a fronte di una sola sconfitta e quattro pareggi. Sono 43 punti in classifica, erano 37 un anno fa giunti a questo punto, e nel 2023 sono 84, tre in meno dell’Inter. C’è una favorita per il tricolore, è vero, ma c’è anche un’antagonista, quella che per il Napoli è presto venuta a mancare strada facendo. Di strada se ne è percorsa metà e dopo un paio di partite con un approccio e uno svolgimento diverso, più moderno e votato allo spettacolo, Allegri ha deciso di tornare a un tipo di gioco più sparagnino, sfruttando il materiale umano a propria disposizione, facendo ruotare i giocatori cercando di intercettare il loro momento di forma migliore. Una gestione praticamente perfetta, tanto che se nell’ultima del girone di andata Juve e Inter vinceranno rispettivamente contro Salernitana e Verona, due squadre in zona retrocessione, di fatto a fare la differenza sarà la partita di Bergamo, pareggiata dai bianconeri contro l’Atalanta e vinta dai nerazzurri, due punti che ballano qui, perché contro Genoa, Bologna e Sassuolo, oltre che nello scontro diretto dello Stadium, le due squadre hanno trovato gli unici pari e l’unica sconfitta a testa.

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