Difficile parlare di crisi dopo una vittoria contro il Manchester City. Ma il pareggio casalingo contro il Venezia per 2-2 – il decimo del campionato a fronte delle 6 vittorie (mai così poche dal 1999 ad oggi dopo 16 gare) – accende inevitabilmente la contestazione dello ‘Stadium’, che al 94′ stava metabolizzando la prima sconfitta casalinga in Serie A dei bianconeri. Un risultato che allontana la Juve ulteriormente dalla vetta, distante ora nove punti, e che di fatto non accontenta nessuno. Il Venezia – ora a quota 10 punti – ha sfiorato l’impresa come nel 1962, quando i lagunari superarono i bianconeri. Finì 3-0 e da allora il Venezia non ha più battuto la Vecchia Signora. Ci è andata vicinissima con le reti di Ellertsson e Idzes, ma al 94′ è arrivato il rigore di Vlahovic a spegnere i sogni di Eusebio Di Francesco. Non cambia però l’atteggiamento del pubblico: fischi, tanti, per il gruppo bianconero. E alla fine c’è anche un confronto tra i giocatori e la curva juventina.
IL RACCONTO DEL MATCH
Nei primi quarantacinque minuti c’è un solo tiro in porta, quello del gol del vantaggio (il secondo del campionato bianconero sugli sviluppi di un angolo), ma anche una traversa colpita dagli ospiti. Il risultato si sblocca al 19′ grazie a Gatti, che insacca sul secondo palo dopo una torre di Thuram sugli sviluppi di un angolo di Koopmeiners. Il Venezia resta in partita e allo scoccare della mezz’ora di gioco sfiora il gol. Dopo una sponda di Pohjanpalo, Andersen tenta il tiro e colpisce la traversa. Un minuto dopo è Busio a provarci al termine di una combinazione con Andersen, ma il tiro dell’americano è deviato in corner da Thuram.
Al 32′ Di Francesco deve ricorrere ad un cambio obbligato: esce Michael Svoboda, entra Giorgio Altare. La squadra lagunare non si scompone e la Juventus non riesce a chiuderla prima del duplice fischio. Non ci riesce nemmeno ad inizio secondo tempo, anche se un boato lo Stadium se lo regala: al 51′, sempre sugli sviluppi di un calcio d’angolo e di una sponda di Thuram, è Yildiz a depositare in rete con una combinazione tra testa e braccio. Il Var nota il tocco e annulla il 2-0. I pericoli sono dietro l’angolo e al 61′ il Venezia colpisce con la classica (benché rara) azione da quinto a quinto. Cross di Zampano, colpo di testa vincente di Ellertsson, che anticipa Savona e batte Di Gregorio. La reazione rabbiosa della Juventus porta la firma di Vlahovic, che duetta con Douglas Luiz e calcia, trovando una deviazione che costringe Stankovic ad alzare d’istinto in corner.
Di Francesco capisce il momento e inserisce forze fresche: fuori Andersen, dentro Candela. Fuori Pohjanpalo, dentro Yeboah. Più gamba e passo per un Venezia che non vuole rischiare di rimanere schiacciato, ma che all’80’ perde per crampi Gaetano Oristanio. All’83’ però è proprio il gruppo di Di Francesco a passare in vantaggio. L’ex Nicolussi Caviglia scodella un pallone a centro area sugli sviluppi di un calcio di punizione, Idzes anticipa Gatti e di testa indirizza il pallone dove Di Gregorio non può arrivare. La Juventus si sbilancia e cerca il pari. Il primo a provarci è Douglas Luiz all’88’ con un’acrobazia che non ha fortuna. La buona sorte è rimandata al 94′ quando un tocco col braccio di Candela spinge Giua a concedere il penalty. Vlahovic spiazza Stankovic e firma il 2-2. Allo Stadium però sono fischi.
LE PAGELLE DI JUVENTUS-VENEZIA
IL MIGLIORE: Nicolussi Caviglia voto 7. In finale di Coppa Italia aveva fatto un figurone e non era una coincidenza. L’ex bianconero è tra i calciatori più in forma del campionato e oggi ha dimostrato di essere un centrocampista di livello. Tanti spettatori interessati, forse anche Spalletti.
IL PEGGIORE: Savona voto 5. Non sente la presenza di Ellertsson in occasione dell’1-1. Prestazione negativa.
L’ARBITRO Antonio Giua 6. Giusto il rigore. Poche sbavature.
JUVENTUS (4-2-3-1): Di Gregorio 6; Savona 5 (35’st Fagioli sv), Gatti 6.5, Kalulu 5.5, Danilo 5.5 (41’st Locatelli sv); McKennie 5.5, Thuram 6; Weah 5.5 (20’st Conceicao 6), Koopmeiners 5.5 (20’st Douglas Luiz 5.5), Yildiz 5.5 (41’st Nico Gonzalez sv); Vlahovic 6.5. In panchina: Perin, Pinsoglio, Adzic, Mbangula. Allenatore: Hugeux 5.5 (Motta squalificato).
VENEZIA (3-4-2-1): Stankovic 6; Idzes 6.5, Svoboda 6 (32’pt Altare 6), Sverko 6; Ellertsson 7 (36’st Crnigoj sv), Nicolussi Caviglia 7, Andersen 6 (29’st Candela sv), Zampano 6.5; Oristanio 5.5 (36’st Gtkjaer sv), Busio 6; Pohjanpalo 5.5 (29’st Yeboah sv). In panchina: Joronen, Bruno, Grandi, Haps, Schingtienne, Carboni, Bjarkason, El Haddad, Doumbia. Allenatore: Di Francesco 6.5.
ARBITRO: Giua di Olbia 6.
RETI: 19’pt Gatti; 16’st Ellertsson, 38’st Idzes, 50’st Vlahovic (rig).
NOTE: serata fredda, terreno in perfette condizioni. Ammoniti: Zampano, Yeboah, Sverko, Vlahovic. Angoli: 7-4 per la Juventus. Recupero: 2′; 4′.
LE DICHIARAZIONI
“Personalmente l’anno scorso a Torino l’ho persa al 90′, oggi l’ho pareggiata. Credo che siano due punti persi, non abbiamo avuto malizia e dovevamo gestire meglio la palla sul calcio d’angolo che poi porta all’episodio del rigore. Mi dispiace, perché una partita del genere la dobbiamo portare a casa e l’avremmo meritata per quanto mostrato. Se abbiamo pareggiato, comunque, è solo colpa nostra”. Sono le dichiarazioni post gara di Eusebio Di Francesco, tecnico del Venezia, ai microfoni di Sky Sport. Un altro episodio sfortunato per i lagunari, che hanno subìto il gol del 2-2 nel recupero su rigore: “Se pensiamo a questi piccoli episodi, delle volte possono girare anche bene – ha aggiunto il tecnico –. Nel finale sul corner era palla nostra, certe cose ce le devi avere. Devi capire che la palla non deve più tornare dall’altra parte. Non dico di fare fallo, ma un minimo di malizia. la società riconosce che c’è un lavoro dietro e c’è crescita, ma mancano questi particolari che non si possono più sbagliare”.
Deluso Thiago Motta: “Non abbiamo fatto una buona prestazione, si vede dal risultato. Dobbiamo fare meglio, anche se non c’entra la partita dell’altra sera perché ogni gara ha la sua storia e oggi non dobbiamo essere contenti della prestazione e del risultato”. Tra le cose da migliorare c’è la gestione del vantaggio: “È il salto che dobbiamo fare, abbiamo messo la partita dalla nostra parte e lì dovevamo continuare a giocare, a trovare le soluzioni. Non l’abbiamo fatto e il Venezia l’ha riaperta”. Sulla contestazione a Vlahovic, ha risposto: “I tifosi hanno libertà di esprimere le loro emozioni e sensazioni finita la partita. Il giocatore è il primo che vuole vincere. In quel momento lì ancora di più. Non è la prima volta e non sarà l’ultima, succede. Noi dobbiamo essere uniti, andare avanti. Vogliamo cambiare tutti la situazione. I tifosi hanno tutta la libertà di farlo ma è un momento in cui insieme dobbiamo cambiare questa situazione”.