[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
Denis Zakaria protagonista del format “1 vs 1” di DAZN, che si propone di raccontare i protagonisti della Serie A TIM, alla scoperta di storie e aneddoti sul loro passato, presente e futuro. Il giocatore della Juventus, nell’intervista disponibile per gli abbonati da giovedì 31 marzo, ha parlato subito dell’attesa partita contro l’Inter: “Non c’è bisogno che mi si spieghi l’importanza. So che è una grande partita del calcio italiano, sappiamo che è importante per noi, per i nostri tifosi, faremo di tutto per vincere“. Zakaria torna anche sul debutto contro il Verona: “È stata una serata perfetta, senz’altro, quando fai anche gol lo è di sicuro. Sono venuto qui per mostrare ciò di cui sono capace per aiutare la squadra. Quel gol mi ha aiutato a presentarmi a tutti… ma non mi rilasso, ho ancora molte cose da fare, da affrontare partita dopo partita“.
Zakaria però rimane con i piedi per terra: “Penso che sia merito di chi mi sta intorno, della mia famiglia, dei miei amici. Sono ben circondato, mi hanno trasmesso dei valori sani. Devo questo a loro, alla mia famiglia“. Origini africane ma passaporto svizzero e Zakaria è fiero di vestire la maglia rossocrociata: “Significa che sono nato in Svizzera, sono cresciuto in Svizzera… In Africa ci andavo solo per le vacanze. Essere svizzero vuol dire tanto per me, sento i valori della Svizzera, è il Paese che mi ha dato tutto e cerco di dare qualcosa in cambio“.
Il calciatore racconta anche l’esperienza del servizio militare: “È un’esperienza speciale, un’esperienza che mi ha aiutato molto, ero nel reggimento degli atleti, ho lavorato tanto anche con il preparatore della Nazionale svizzera Olivier Riedwyl. Un’esperienza che mi ha aiutato moltissimo a crescere, fisicamente e non solo, una tappa della mia vita molto importante“. Zakaria ha parlato anche del razzismo, di cui per ora non è mai stato vittima, ma purtroppo il problema è ben evidente: “Non ancora, non ancora. Spero di poter dire lo stesso ancora a lungo perché il razzismo non ha ragion d’essere, sia sul campo sia fuori. È qualcosa che purtroppo esiste, è nella società e si manifesta… Ma per fortuna non mi è mai capitato di essere un bersaglio“.
Zakaria è un grande appassionato di NBA (“cè LeBron James ovviamente, ma anche Ja Morant… (è il basket!) lo guardo molto quando voglio divertirmi”) e proprio come i suoi modelli del basket americano, ha voluto spingersi fuori dalla sua comfort zone. “Sì è stato importante per me dopo quasi 5 anni in Germania, era tempo di scoprire un nuovo campionato, nuove situazioni. Quando si è prospettata la possibilità di giocare alla Juventus, non ho esitato, è stata un’opportunità grandiosa“. Il bianconero si è soffermato proprio sulle diversità tra Bundesliga e Serie A: “Devo ancora giocare un po’ di partite in più, visto anche l’infortunio. Posso però già dire che qui si cura molto più la tattica, si è molto più disciplinati anche a livello difensivo, e che, come dire. Ho la sensazione che i giovani ci mettano più impegno, più voglia, qualcosa che mi piace molto e che è molto positiva“.
Ma l’adattamento non è stato un problema: “Sono un giocatore polivalente, mi adatto abbastanza bene allo stile di gioco del momento. Ho fatto bene in Germania, penso che in Italia possa andare pure bene”. Zakaria evita i paragoni (“Ovviamente è eccitante essere associati a dei grandi giocatori, ma come ho sempre detto io sono Denis Zakaria, ho il mio gioco e il mio stile, con il grande rispetto che ho per questi grandi giocatori“), concentrandosi sulle sue caratteristiche: “Sono un giocatore con caratteristiche speciali, non penso di essere “un Pogba” o “un Vieira”, sì ci sono delle cose simili tra me e loro, ma io resto Denis Zakaria“.
Al termine dell’intervista, come previsto dal format, il giocatore viene messo alla prova con sette domande secche. Cronometro alla mano, a fine stagione DAZN stilerà la classifica ufficiale: vince il giocatore che ha saputo rispondere nel modo più veloce.
Lo stadio più bello in cui hai giocato?
Juventus Stadium
La partita da dimenticare?
Svizzera-Spagna, la sconfitta ai quarti di finale dell’ultimo Europeo
Il tuo idolo da bambino e perché?
Ronaldinho perché è stato il migliore giocatore al mondo
Il compagno che ascolta la musica peggiore?
Tony Jantschke del Gladbach ha gusti musicali orribili
Il tuo hobby preferito?
Giocare alla PlayStation
Il tuo piatto preferito?
Una salsa africana che fa mia mamma
La canzone che ascolti per caricarti?
Non lo so, non c’è una cosa in particolare che ascolto sempre
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]