Serie A

Juventus-Venezia, Soncin: “Per miracoli ci si attrezza con lavoro ed entusiasmo”

Tifosi Venezia - Foto Antonio Fraioli
Tifosi Venezia - Foto Antonio Fraioli

Andrea Soncin ha parlato alla vigilia di Juventus-Venezia, sfida valida per la trentacinquesima giornata della Serie A 2021/2022. L’ex tecnico della Primavera ha preso il posto di Paolo Zanetti a cinque gare dal termine del campionato. Queste le sue parole alla vigilia del match dell’Allianz: “Per i miracoli ci si attrezza con il lavoro e l’entusiasmo. Io e il mio gruppo di lavoro ne abbiamo tanto. Ringrazio tutto il club per questa opportunità perché è importante, seppur in un momento molto complicato. Le cose però nel calcio, fino a quando ci sono le possibilità, possono succedere. Ho visto i ragazzi determinati e consapevoli. Dobbiamo cercare la svolta e dobbiamo farlo con tutto l’impegno possibile, è proprio nel momento in cui è impossibile che magari arriva”.

“Il nostro obiettivo dev’essere uno solo, arrivare all’ultima giornata con almeno ancora una possibilità. Ho trovato un gruppo responsabile. Quando capita qualcosa come quella che è successa a Zanetti i giocatori devono capire che sono i principali responsabili. Credo che questa consapevolezza ci sia stata. Ringrazio anche Paolo, se sono qua è anche grazie a lui, ci conoscevamo già perché abbiamo giocato assieme e in questi due anni mi ha dato tantissimo. In questi due giorni c’è un atteggiamento propositivo, credo sia la cosa principale”.

Sugli avversari: “La Juventus la conosciamo tutti. Senza fiducia e coraggio però non dovremmo nemmeno entrare in campo, solo lavorando sui nostri principi i ragazzi possono ritrovare in campo ciò che fanno in allenamento. Stiamo cercando di spingerli per andare forte, è l’unico modo per contrastare l’avversario, se ti fermi a pensare alla Juventus hanno talmente tanti punti di forza che è difficile arginarli tutti. Sicuramente quando mi hanno chiamato sono stato sorpreso, per le tempistiche anche. E’ stato però anche motivo di orgoglio perché il lavoro fatto con la Primavera è stato apprezzato ed è stata riconosciuta la gavetta iniziata qualche anno fa. Sono ambizioso come ero da calciatore, come tecnico sono ancora giovane ma ho vissuto tante volte queste situazioni dalla parte opposta e immagino cosa passi nella testa dei ragazzi in questi giorni, gli sono vicino e di supporto perché i protagonisti devono tornare a essere loro”.

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