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Juventus spensierata, saluta con vittoria e omaggio ad Alex Sandro. Montero evita tre record negativi

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Juventus - Foto Claudio Benedetto/IPA Sport/IPA

La Juventus chiude con una vittoria quella che è stata una stagione strana, di difficile lettura, agrodolce e tra alti e bassi. Gli alti, il girone d’andata alla pari dell’Inter e la vittoria di un trofeo dopo anni di digiuno, quella Coppa Italia celebrata proprio oggi con un giro di campo, i bassi il disastroso girone di ritorno culminato con il clamoroso esonero di Allegri. Ci pensa Paolo Montero, allora, a vincere la sua prima partita da allenatore,. fanno quattro punti in due partite, e a risparmiare l’ennesima figuraccia di questo finale abbondante di campionato. Con il 2-0 meritato contro il Monza, in cui la squadra bianconera mette in mostra il tridente con Chiesa e Yildiz che dimostrano di saper convivere molto bene in campo, c’è anche il saluto ad Alex Sandro: spesso criticato negli ultimi tempi, ma l’attaccamento e la dedizione sono sempre stati di alto livello, tanto da raggiungere oggi Nedved come straniero più presente nella storia della Vecchia Signora. E proprio nella partita numero 327 arriva anche il migliore dei commiati, con il gol del raddoppio dopo il vantaggio firmato Chiesa, quindi la standing ovation al momento del cambio con il giro di campo dedicato a chi ha dato la vita per questa squadra, vestendone la maglia per nove lunghi anni.

Saluta anche Montero, ovviamente, lascerà spazio a Motta. Con il suo interregno ad interim, l’uruguaiano riesce quantomeno a evitare che si concretizzassero quest’oggi tre record negativi per la storia bianconera, risalenti agli anni ’50, ’60 e ’70. Non si resta fermi a due vittorie nelle ultime diciassette partite, come avvenuto nel 1956 con Puppo, ma si tocca quantomeno quota tre vittorie negli ultimi tre mesi e mezzo. Poi, il Monza adesso non ha gli scontri diretti a favore con la Vecchia Signora, ma in parità, e viene evitato che in entrambe le prime due partite casalinghe contro una rivale non venga centrato almeno un successo, non capita dal 1965 contro il Cagliari. E poi, viene risparmiato il filotto di sette pareggi di fila fino a fine anno, come già avvenuto nel 1971: ci si ferma a sei, si chiude con una vittoria convincente che acuisce invece un finale di stagione assai negativo per i brianzoli, che con Palladino al passo d’addio terminano la stagione senza aver vinto nessuna delle ultime nove partite.

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