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Nello sport americano è di moda la frase: “l’attacco vende i biglietti, ma la difesa vince le partite”, tanta verità anche rapportata al calcio dove però c’è un altro elemento a fare da ago della bilancia: il centrocampo. Il cuore di ogni squadra e ciò che sta mancando alla Juventus.
Un centrocampo invecchiato nel corso degli anni, cambiato radicalmente nelle ultime due stagioni, con giocatori quasi mai all’altezza della situazione, soprattutto il trio Ramsey, Rabiot, Arthur, gente con ingaggi pesanti, inversamente proporzionali a quanto dato alla causa bianconera.
Chi si aspettava una rivoluzione lì nel mezzo è rimasto deluso. Il mercato estivo porta, al termine di una trattativa fiume, Manuel Locatelli, mediano ex Sassuolo, sicuramente un valore aggiunto per Max Allegri. Un Allegri che chiedeva sicuramente altro, si è tanto parlato di Miralem Pjanic, ma il suo ingaggio troppo pesante è stato un ostacolo insormontabile. Altri nomi, tra il serio e il faceto, sono stati fatti durante questo calciomercato, ma il colpo tanto agognato non c’è stato.
Allegri nelle prime due partite ha schierato come play prima Ramsey, vicino alla sufficienza contro l’Udinese, ma poi bloccato dall’ennesimo guaio muscolare e poi Danilo, in una posizione ricoperta dal brasiliano in caso di emergenza, ma in cui contro l’Empoli è apparso un pesce fuor d’acqua. L’entrata a pieno regime di Locatelli e il recupero di un Arthur troppo discontinuo e frenato da guai fisici nello scorso anno, potrebbero portare un upgrade che potrebbe non bastare.
Un 4-2-3-1 visto la bontà in rosa tra trequartisti ed attaccanti potrebbe essere quell’idea che riporta ai fasti del 2017, ma una qualità che ha mostrato sicuramente il tecnico livornese nei suoi precedenti bianconeri è il saper sempre trovare il giusto abito per la sua squadra, facendo partire la trasformazione dalle prestazioni proprio del centrocampo.
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