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Alla fine, Juventus e Atalanta si annullano al Gewiss Stadium, anche se il pareggio di certo non è quello che volevano queste due squadre, visto che l’occasione di terzo posto era assai ghiotta. E soprattutto, la Dea ha da mangiarsi le mani per le occasioni sprecate nel secondo tempo: i ragazzi di Gasperini, dopo aver rispettato tanto, forse troppo, i bianconeri spuntatissimi a causa delle assenze, accelerano solo nel finale e trovano occasioni, come la traversa con miracolo di Szczesny su Muriel, sul quale poi il portiere commette un errore con Koopmeiners che lo grazia, così come nel finale quando l’olandese manda alle stelle. Le occasioni dei piemontesi, invece, restano ancorate a quelle del primo tempo, ma non può certo bastare per sbloccare una partita contro una squadra così dinamica e attenta come quella bergamasca.
In casa Juve, il punto comunque serve a muovere la classifica e il secondo clean sheet di fila (siamo a tre per i nerazzurri) può di certo dar morale e convinzione almeno sulla tenuta difensiva, mentre i problemi, ma era chiaro anche prima del via, sono davanti: Chiesa è solissimo, Vlahovic e Milik non si regalano a nessuno e l’assenza dei due centravanti principali pesa, con Kean volenteroso ma non al meglio. Mancano soprattutto gli inserimenti: McKennie fa solo fase difensiva, Cambiaso è impreciso, Weah e Kostic non entrano bene. E poi, quanti lanci sbagliati da Locatelli, Rabiot in copertura, Fagioli e Miretti che non danno peso all’attacco. Non poteva che finire 0-0, perché Allegri sa come non perdere quando non si può vincere, e forse stasera davvero non si poteva vincere. Ma se la Juventus vuole puntare allo scudetto, ha necessità di migliorare presto in personalità : il rispetto dell’Atalanta di oggi è apparso quasi ingiustificato per come i bianconeri hanno fatto il compitino senza riuscire a incidere più di tanto.
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