E alla fine sono nove. Antonio Conte, Massimiliano Allegri e anche Maurizio Sarri. Questi i tre allenatori capaci di scrivere una pagina di storia indelebile della Juventus. La formazione bianconera vince anche lo Scudetto 2019/2020 e conquista il nono titolo consecutivo in Serie A. Lo fa con due giornate di anticipo al termine di una corsa post lockdown che ha premiato chi ha sbagliato meno, con l’eccezione dell’Atalanta, troppo distante per un girone di andata non all’altezza della straordinaria seconda parte di stagione degli uomini di Gasperini. Maurizio Sarri, dopo due secondi posti sulla panchina del Napoli, vince il suo primo Scudetto in carriera.
LE PAGELLE
Wojciech Szczęsny 7
Subire tre gol ma essere comunque il migliore in campo. La partita contro il Sassuolo è un po’ l’immagine di una parte di stagione di Wojciech Szczesny che subisce più gol dello scorso campionato ma vince e lo fa da protagonista. Alla fine le prestazioni del portierone polacco sono più che soddisfacenti. L’unica grande sbavatura è il match contro il Milan nel post covid mentre l’intervento sulla punizione di Milinkovic-Savic nel big match contro la Lazio è probabilmente la parata Scudetto. Dieci le partite con la porta inviolata e un rigore parato. Più che sufficiente, la Juventus è in mani sicure.
Mattia De Sciglio 5.5
Troppi infortuni e poche presenze. Otto, senza convincere. Il suo futuro si incrocerà con quello di Luca Pellegrini. La sensazione è che l’addio sia ormai scritto
Giorgio Chiellini sv
Quattro presenze e un gol. E l’infortunio di agosto che ne ha minato la stagione. Lo abbiamo visto più volte in giacca e cravatta al fianco dei dirigenti. C’è la sensazione che questa stagione sia stata la prima dietro una scrivania. La Juventus lo aspetta anche in quella veste.
Matthijs de Ligt 7
La sua rivincita vale il titolo. Arrivato con cifre da top player (75 milioni più dieci di bonus, 7.5 l’ingaggio annuale) e partito con le difficoltà del classe 1999 in una realtà del tutto nuova e col compito di sostituire gli infortunati Chiellini e Demiral. La svolta c’è stata proprio in occasione dell’infortunio del giovane turco contro la Roma. Da quel momento l’ex Ajax è diventato l’intoccabile della difesa alla destra di B0nucci. Dopo qualche sbavatura di troppo, de Ligt si è calato perfettamente nella realtà bianconera. Contro la Lazio ha disputato l’intera gara con una vistosa fasciatura alla spalla. A fine stagione dovrà operarsi. La Juventus spera che torni presto.
Miralem Pjanic 6.5
Lascia la Juventus da campione d’Italia. Sarà la grande cessione dell’estate nell’operazione col Barcellona che ha coinvolto anche Arthur. La sua stagione è forse la meno esaltante da quando è in bianconero. Eppure il suo contributo conta ancora tre gol e sei assist. La dice lunga sul tipo di giocatore che la Juventus ha avuto a disposizione da quattro anni.
Sami Khedira sv
Stesso discorso per De Sciglio. Tormentato dagli infortuni. A fine stagione sarà addio probabile.
Cristiano Ronaldo 9
CR7 tocca quota trentuno gol e diventa il calciatore più veloce ad aver segnato 50 gol in Serie A con 61 presenze. Non solo: è anche il primo calciatore nella storia ad aver segnato almeno 50 gol in Liga, Premier League e Serie A. C’è ben poco altro da commentare.
Aaron Ramsey 5.5
Se proprio c’è da trovare un nuovo acquisto che ha deluso, quello è lui. Anche se i numeri recitano una realtà diversa: tre gol in campionato. Non male per un centrocampista ma comunque sotto le aspettative per un giocatore che in Premier League spesso e volentieri toccava la doppia cifra. Alla fine da colpo parametro zero, è diventato una riserva di lusso. Ha un’altra stagione per imporsi ai suoi livelli.
Paulo Dybala 9
Mai come in estate era stato vicino alla cessione. E mai come in questa stagione è stato decisivo per la vittoria finale del titolo. Undici gol, undici assist, per la maggior parte perle di magia nate dal nulla. Per sette volte un suo gol ha sbloccato il risultato e indirizzato la partita. Altro che fraintendimenti con Cristiano Ronaldo. Lo Scudetto è nelle mani di una delle coppie più devastanti del campionato.
Douglas Costa 6
L’uomo dalla panchina. Un ruolo che forse a lui sta stretto ma che è stato spesso fondamentale per tutelare la sua condizione non sempre ottimale. Statistiche sotto le aspettative: un gol e cinque assist. Ma in più di un’occasione, il suo ingresso in campo è stato decisivo per dare una scossa.
Alex Sandro 6
Una rete, tre assist. Alti e bassi, soprattutto nella fase post lockdown. La fase post lockdown è stato un altro campionato. Per lui un ingresso in campo inconcepibile contro il Milan, suo invece il gol del morale contro il Sassuolo.
Danilo 6
Un gol all’esordio contro il Napoli. Poi una sequela di prestazioni che hanno convinto solo in parte. Due gol in diciannove presenze per lui.
Blaise Matuidi 6
Alla fine all’interno della rivoluzione che attende la Juve dovrebbe esserci anche lui. Due assist in trentuno presenze, ventuno delle quali da titolare. Non è più un intoccabile.
Juan Cuadrado 7.5
In una stagione tutt’altro che fortunata per i terzini bianconeri, il più positivo è stato uno che terzino lo è diventato col tempo. Da riserva di lusso in attacco a intoccabile nel quartetto difensivo. Così si è preso la titolarità della Juventus.
Leonardo Bonucci 7
Al di là del suo campionato post lockdown (segnato dagli errori gravi contro Milan e Lazio), la sua stagione è in ogni caso più che positiva. In una difesa che ha cambiato tre volte volto per gli infortuni di Chiellini e Demiral, lui è stato il perno su cui costruire qualcosa di importante con de Ligt. E se l’olandese è cresciuto e ha acquistato sicurezza di partita in partita, gran parte del merito va anche a lui. E per lo Scudetto è bastata la sua copia sbiadita.
Gonzalo Higuain 6
Per un’estate sul mercato, come Dybala. Ma a differenza della ‘Joya’, la sua stagione ha faticato a prendere slancio. E alla fine si è accontentato del ruolo di riserva di lusso. Per lui c’è comunque al doppia cifra generale (10 gol), sette sigilli in campionato.
Daniele Rugani 5
Chiamato in causa col contagocce, nonostante tutti gli infortuni che hanno minato la difesa bianconera. E quando è sceso in campo, non ha convinto.
Adrien Rabiot 6
Un campionato a tre facce. Male nella prima parte di stagione, una timida crescita nella seconda e poi la conquista del posto da titolare nella fase post lockdown. Contro la Lazio ha collezionato una statistica esaltante: 100% di contrasti vinti. Col Milan ha segnato una (inutile) rete da campione. Si può dire quasi che le porte chiuse gli abbiano permesso di lasciarsi alle spalle la pressione. Una cosa è certa: la Juventus ha in mano un campione.
Merih Demiral sv
Solo cinque presenze in Serie A. Poi l’infortunio a Roma. Troppo poco per giudicare ma quanto intravisto tra dicembre e gennaio lascia ben sperare.
Rodrigo Bentancur 8
Padrone del centrocampo. Il suo è uno dei nomi da cui ripartire per un futuro brillante. Primo fulcro per la manovra bianconera, primo baluardo contro la costruzione del gioco avversario. Stagione semplicemente superba.
Federico Bernardeschi 5
Venticinque presenze, zero reti. Troppo poco. La sua esplosione ancora non c’è stata e il tempo corre.
Gianluigi Buffon sv
Per lui è la stagione del sorpasso a Maldini per numero di presenze in Serie A. A lui può bastare questo alla soglia dei 42 anni.
Maurizio Sarri 7
Doveva cambiare la Juventus. Alla fine è la Juventus ad aver cambiato lui. Capita quando due mondi diversi entrano in contatto, modellandosi a vicenda. La sua creatura bianconera è stata più simile al suo Chelsea che al Napoli spumeggiante arrivato due volte secondo sotto i suoi ordini. La differenza rispetto all’avventura londinese è stata un guizzo che poi ha fatto la differenza: il merito di Sarri è infatti aver creduto sin dal primo momento nella coabitazione di Cristiano Ronaldo e Dybala. Poi il resto ha fatto la differenza. Ha provato a convincerli ed entrambi si sono convinti a suon di gol, assist e giocate magnifiche. E’ questa la grande vittoria di Sarri ed è questa la chiave che spiega il nono Scudetto consecutivo.