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Intervistato da DAZN, il centrocampista della Juventus Adrien Rabiot ha parlato del suo rendimento stagionale, del suo approccio con il calcio italiano e di alcuni momenti salienti della sua carriera. In primo luogo il francese ha tenuto a sottolineare l’impegno e la dedizione che mette sempre in ogni partita: “In campo do sempre il 100%, ma è difficile mantenere lo stesso livello in tutte le partite. In questi anni mi è mancata infatti un po’ di continuità, un po’ più di regolarità”. Proprio in merito a ciò, il centrocampista bianconero ha poi fatto riferimento alla stagione in corso, dichiarando: “La prestazione contro l’Inter, o quelle più recenti, sono state di alto livello. Devo ripeterle ogni weekend ed è questa la cosa più difficile”. Quando poi gli viene chiesto se lo preoccupa il fatto di non aver segnato ancora una rete in questo campionato, Rabiot risoonde così: “So che in Italia si fa molta attenzione a questa cosa, ma io non sono ossessionato, non è una vocazione. La cosa principale è giocare bene, dare il meglio di me, attaccare, difendere e vincere”. Proprio in merito alle reti, il francese torna a parlare del gol annullatogli contro il Cagliari: “Sono le regole del calcio, ma secondo me c’è un problema. Non mi riferisco agli arbitri, che applicano le regole, ma al regolamento”.
Rimanendo sulla stagione in corso, qualche battuta anche sul rendimento della squadra: “Se avessimo battuto l’Inter sarebbe cambiato tutto. Mentalmente sarebbe cambiato il nostro approccio al campionato e quello delle altre squadre nei nostri confronti. Milan e Inter avrebbero avuto più pressione”. Per Rabiot e compagni però ci sarà occasione di rifarsi contro l’Inter, in occasione della finale di Coppa Italia. Queste le parole del francese in merito alla partita appena citata: “É una partita che attendo in maniera particolare, perchè la sfida di campionato mi ha deluso e innervosito. Idem la Supercoppa. Abbiamo una rivincita da prenderci contro l’Inter”.
Infine Rabiot ha parlato anche del suo rapporto con Max Allegri e di qualche istante speciale della sua carriera calcistica. In merito alla relazione con il suo attuale mister, ha dichiarato: “Sono migliorato molto con lui. Mi sprona, è importante avere un allenatore che ti lancia delle sfide”. Sui momenti più belli della sua carriera invece dice: “Il momento di cui vado più fiero è la mia prima partita con la Francia, mentre l’avversario più forte mai affrontato è Messi”. Quest’ultimo però non è il suo idolo, che come spiega dopo è Steven Gerrard, descrivendolo così: “Era un giocatore emblematico, con qualità difensive e offensive e che segnava molto. Era elegante, aveva qualcosa di particolare”.
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