Mattia Perin, chiamato in queste prime settimane di stagione a sostituire l’infortunato Szczesny, si è concesso ad un’intervista doppia con l’amico Leonardo Spinazzola ai microfoni di Dazn, in cui innanzitutto mette in chiaro gli obiettivi della Juventus: “Puntiamo allo Scudetto. Qui bisogna vincere. Sappiamo che stiamo ricostruendo, ma quest’anno possiamo dimostrare di aver capito cosa abbiamo sbagliato negli anni passati. Non si può escludere nessuna big. Il Napoli ha perso dei leader ma ha acquistato degli ottimi giocatori. Il Milan è campione d’Italia. L’Inter è la più attrezzata. La Roma ha fatto un mercato incredibile. I giocatori della Lazio avranno automatizzato alcuni meccanismi importanti di Sarri”.
Ma prima c’è da pensare alla sfida di sabato contro la Roma: “E’ una pretendente al titolo, con il mercato che ha fatto, con l’attacco e con i giocatori che ha. Viene da una stagione in cui ha riportato una coppa europea in Italia, bisogna includerla per forza. E poi Dybala è il giocatore che mi ha segnato di più in Serie A”.
Infine, il portiere si è soffermato sulla sua carriera: “Vista superficialmente, può sembrare una scelta di comodo, ma vista nel profondo è una scelta dettata dall’ambizione. Avrei potuto finire la carriera con 400-500 presenze in Serie A, ma senza aver mai giocato partite che pesano o lottato per vincere trofei. Probabilmente non ci sarebbero stati rimorsi, ma mi sarei chiesto perché non ci avessi provato seriamente. Grazie alla scelta che ho fatto, invece, nella scorsa stagione ho giocato due finali, anche se le abbiamo perse. E ho giocato in Champions League. Preferisco farmi trovare pronto in un club come la Juventus, piuttosto che fare 35 partite in A ma non lottare per niente. Quando mi ha cercato l’Atalanta, l’universo ha voluto che rimanessi alla Juve e l’ho ascoltato. Credo di aver fatto bene. Nel 2014 ho avuto la possibilità di andare al Bayern Monaco. Con la testa che ho ora sarei andato, ma c’era Neuer e allora avevo 20 anni”.