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Non resta più alcun obiettivo alla Juventus, contro la Lazio sarà dunque soltanto l’occasione per – oltre a onorare il campionato come hanno fatto le altre squadre – salutare per l’ultima volta allo Stadium Giorgio Chiellini e Paulo Dybala, all’ultima malinconica recita con la maglia bianconera tra le mura amiche, prima dell’eventuale ultimissima danza a Firenze. Nessun trofeo, niente da giocarsi, sarà una festa ma con la effe minuscola quella per le due bandiere. Il primo, Chiellini, avrebbe sicuramente sperato di lasciare con qualcosa in più di un quarto posto e due finali perse, ma dopo la vittoria dell’Europeo era doveroso fare un’ultima stagione in bianconero, con le motivazioni a mille e la certezza di essere ancora competitivo. Qualche infortunio a tenerlo fuori, ma alla fine ha giocato abbastanza. Non è bastato per vincere qualcosa, ma il suo nome entra di diritto nella leggenda juventina e, se anche dovesse andare a giocare altrove per un paio di anni, per lui si prospetta un ritorno nei quadri dirigenziali. Mancherà a tutti, non solo ai tifosi della Juve.
Dybala, invece, va via dalla porta secondaria, non per sua scelta ma per un diktat societario. Di fatto, il giocatore più decisivo negli ultimi sette anni, seppur tra alti e bassi e senza mai convincere appieno come probabilmente ci si sarebbe aspettati nel lontano 2015, quando arrivò con le stimmate del top player quasi da Pallone d’Oro dal Palermo, viene fatto fuori dal nuovo corso bianconero, che ha deciso di non tenere nessuno se non alle proprie condizioni. Per chi spesso si infortuna o fa mancare il proprio apporto nei momenti chiave, la richiesta troppo alta di stipendio è stata presa come un mezzo insulto dal club, che ha deciso di non rinnovare. Andrà via a parametro zero, lui che in fin dei conti voleva restare. Vuole salutare con un gol allo Stadium tutti i tifosi che sono ancora spiazzati da questa rottura. E chissà che in questo stadio non ci torni da avversario, se come si dice la trattativa con l’Inter è molto ben avviata. Stasera, inoltre, potrebbero essere in tanti a giocare l’ultima con la Juve in casa, seppur senza saperlo: Bernardeschi è in scadenza, Alex Sandro il capro espiatorio della stagione, Arthur probabilmente andrà via, Morata e Kean chissà . L’unico certo di restare è Max Allegri, che da questa partita contro la Lazio, e dalla prossima con la Fiorentina, può trarre indicazioni – ma senza troppo sperimentalismo, visto che sfida due squadre che si giocano l’Europa – per porre le basi per una prossima stagione vincente.
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