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“Il protocollo prevede la vigilanza e la responsabilità delle Asl. Anzi, ricordo che la comunicazione alla Asl è un obbligo di legge, mi preoccupano piuttosto le dichiarazioni di chi dice di non averle fatte immediatamente. Ma spero siano frutto solo di malintesi”. Lo ha detto Vincenzo Spadafora in un’intervista ai microfoni del Corriere della Sera. Il Ministro dello Sport ha parlato soprattutto del caos generato da Juventus-Napoli, match che non si è disputato dopo il blocco della partenza degli azzurri verso Torino da parte dell’Asl. “Il potere di veto dell’autorità sanitaria? È così sin dal primo momento – ha aggiunto il Ministro -. Quanto avvenuto con il Genoa ha creato un precedente che obbliga tutti a una maggiore responsabilità. Finora il protocollo è stato preso un po’ alla leggera, molte squadre non hanno fatto la bolla dopo aver trovato un positivo, ma una quarantena molto soft con ritorno a casa, consentita proprio dalle Asl. Ora è necessaria una stretta generale, tornando a un rigoroso e puntuale rispetto di quanto era previsto e validato. È cambiato il contesto, dobbiamo tutti prenderne atto”.
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“Juve-Napoli non è più una partita e non serve schierarsi – ha affermato Spadafora -. Non si deve fare confusione nell’interpretazione dei protocolli, che sono chiari e stabiliscono responsabilità precise. Sarebbe stato meglio trovare una soluzione condivisa: non è stato un grande spettacolo”.
“In passato il calcio si è considerato ed è stato considerato un mondo a parte – ha poi detto il Ministro -. Di certo non da me, e lo dimostra la dialettica dei mesi scorsi. Ho incontrato il presidente Gravina e il presidente Dal Pino: ho trovato massima disponibilità e collaborazione, siamo tutti consapevoli che il momento è difficile e occorre avere la massima prudenza”.
“Stop al campionato? Lavoriamo tutti affinché questo non avvenga – ha concluso Spadafora -. Ma ci tengo a una precisazione: nessuno di noi fa la stessa vita di un anno fa, nessuno fa le stesse cose. L’idea di tenere il campionato con lo stesso format, le coppe, l’Europeo, gli impegni in Nazionale come se nulla fosse accaduto è forse troppo ottimistica. Occorre definire delle priorità, alla terza giornata non è comprensibile sentire che ci sono problemi per i recuperi. Consiglio di ragionare anche su scenari diversi, perché non sappiamo cosa succederà, e se si pensa a playoff e playout sarebbe meglio deciderlo presto, a campionato appena iniziato”.
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