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“Sportivamente, lo dico chiaro: ieri sera con l’episodio della partita Juventus Napoli è morta la passione per il calcio”. Tutta l’amarezza di Nino D’Angelo ai microfoni dell’Adnkronos a seguito di ciò che è occorso ieri tra le due compagini. Il tifoso partenopeo ha affermato come gli interessi sul campo non debbano oscurare il discorso sulla salute: “Prima viene la salute, poi il calcio. Il calcio non può comandare sempre. E lo dice un tifoso, uno che il calcio lo ama. Il calcio ha troppo potere, è diventato solo un business, mentre è passione, è questa la cosa più bella, di questo sport. Ma se tutti fanno i furbi…”.
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Non sono mancate tuttavia staffilate nei confronti della Vecchia Signora: “La partita poteva essere rimandata, non sarebbe successo niente. Anche per l’antipatia che si sono creati intorno in questi anni, dovevano rifiutare la vittoria a tavolino. Una squadra così forte, una società che mira ai traguardi più alti, se non si confronta sul campo significa che ha paura. Un vero vincitore si vede sul campo”. Sulla decisione del Napoli ha infine affermato: “Che cos’altro doveva fare? Se lo Stato ti dice che non puoi partire, cosa fai? Se fossero partiti, i media li avrebbero massacrati. La squadra si è comportata bene, lo Stato viene prima della Lega Calcio. Lo Stato viene prima, e anche la salute”.
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