Antonio Conte, tecnico del Napoli, parla ai microfoni della conferenza stampa in vista della partita contro la Juventus, in programma per la giornata di sabato. L’allenatore, prima di analizzare la sfida alle porte ricorda Totò Schillaci, storico volto del calcio italiano scomparso pochi giorni fa: “Sono molto dispiaciuto, per noi del sud rappresentava un esempio. Ho giocato con lui nel ’91, io ero appena arrivato. Un pensiero alla famiglia, era un’ottima persona. Ci sono tanti ricordi che cerchi di custodire gelosamente. Io appena arrivato a Torino da Lecce, dove giocavo nelle giovanili, era inevitabile legare con lui, lui era molto disponibile. Quando arrivai alla Juve erano tutti dei campioni, davo del voi a tutti. Lo vedevo come un idolo, anche se lui era una persona molto umile“. Il focus passa sulla partita: “Noi ci auguriamo che quella di sabato possa essere una sfida che possa contare qualcosa, che possa avere un valore importante sia per la Juve che per noi. Oggi è presto dirlo, si parte su due livelli diversi. Rispetto lo scorso anno ci sono comunque 18 punti da recuperare, ma sia da parte della Juve che da parte nostra c’è voglia di rivalsa. Una squadra come la Juve non si può accontentare del terzo posto. Noi però non possiamo pensare di arrivare a 40 punti dall’Inter. Partiamo da due livelli differenti, ma ci auguriamo che al ritorno si possa parlare avendo più certezze alla mano”.
Si tratta di una partita speciale per Conte, che ha indossato a lungo la maglia della Juventus, sia da calciatore che da tecnico: “La mia storia parla di 13 anni passati alla Juventus da calciatore, in cui abbiamo vinto praticamente tutto. Ho avuto la possibilità di fare tre anni da allenatore. Faccio parte della storia della Juventus, è inevitabile che da calciatore ognuno di noi sceglie la propria squadra con più facilità . Ognuno può scegliere di rimanere in una squadra per sempre. Maldini, Totti… Da allenatore invece è molto difficile, impossibile, che sia tu a decidere la tua carriera. La carriera da allenatore mi ha portato in piazze differenti, che ho rispettato e di cui ho difeso i colori. Oggi ho il piacere immenso di allenare il Napoli, essendo anche del sud. Ci sarà grande emozione per me, tornare in quello stadio. Sarà la prima volta per me in cui torno con i tifosi. Per me sarà una grande emozione, come in futuro – tra parecchi anni – sarà emozionante giocare contro il Napoli“, spiega il tecnico.
Una nota sull’allenatore rivale: “L’eredità che deve affrontare Thiago Motta è pesante. Allenare la Juventus è pesante, perché la richiesta è importante, come per il Milan e come per l’Inter. Era un mio giocatore con la Nazionale, mi fa sorridere e in contemporanea sono un po’ triste perché capisco che sto iniziando a invecchiare. E’ un ragazzo serio, bravo, a Bologna ha fatto benissimo. Gli auguro il meglio dal punto di vista umano, logicamente non contro di noi”. Infine Conte analizza l’assenza del Napoli nelle coppe europee: “Per noi niente Europa? Abbiamo il vantaggio di lavorare di più e sinceramente quando si arriva in un nuovo club serve questo tempo per lavorare sulle proprie idee e conoscere tutti. Se avessimo dovuto giocare tre partite in una settimana saremmo stati fregati. C’è uno svantaggio: la rosa che fai non è competitiva come i club che devono giocare in Europa. Questa è la differenza”.Â