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“Serve un nuovo protocollo, ma soprattutto è necessario che ogni istituzione faccia la sua parte. La Lega Calcio è stata abbandonata a se stessa. Non è possibile che per tre giorni non ci sia stato un intervento ufficiale di uno dei ministeri competenti. Juventus-Napoli non può essere sintetizzata nello scontro tra Asl e Confindustria del calcio. Il campionato così non può funzionare”. Queste le parole del presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana, Maurizio Casasco, in un’intervista rilasciata ai microfoni di Repubblica sul caos generato dal mancato svolgimento di Juventus-Napoli a causa della mancata partenza degli azzurri per Torino dopo l’intervento dell’Asl.
“Se la partita si doveva giocare? Da venerdì si conoscevano le problematiche legate alla partita in programma a Torino – ha aggiunto Casasco -. E’ diventato un caso nazionale. Il tema del Covid nello sport non lo scopriamo adesso: abbiamo assistito a una discussione prima tra Stato e Regioni e da venerdì è entrata in gioco anche la Asl. Il Governo una volta letta la disposizione che riguardava il Napoli doveva intervenire immediatamente attraverso i ministeri competenti. La Lega invece si è voltata e non ha trovato nessuno a darle copertura”.
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“All’interno dei club serve un monitoraggio 24 ore al giorno, non vedo altre strade – ha proseguito il presidente della FMSI -. Ora ci dobbiamo muovere immaginando un aumento costante dei casi: a livello di medicina applicata allo sport, significa avere regole inattaccabili che proteggano la salute degli atleti mantenendo accesa la macchina dello sport”.
“Come sentimento generale si è abbassata la guardia – ha concluso Casasco -. Le regole per circoscrivere il Covid non sono fatte essere rispettate a seconda del momento. La gestione degli spogliatoi può essere decisiva e serve una maggiore responsabilizzazione dei medici dei club. Serve un Comitato tecnico medico a supporto della Lega Calcio, in attività 24 ore al giorno. Una super consulenza per tutti gli staff sanitari. Siamo pronti a collaborare con la Federcalcio e in generale con le istituzioni, dai ministeri al Coni. Basta volerlo”.
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