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“Con il Covid non si scherza. E quello che mi dà più fastidio è che i giocatori hanno violato le regole della pandemia. In giro si vedono già troppi comportamenti irresponsabili, se poi ci si mettono pure i giocatori a dare il cattivo esempio. E poi c’è la mancanza di sensibilità sul momento della squadra. Ma mica si può controllare tutto eh? Il buon direttore sportivo, però, deve dare l’impressione di controllare tutto. Le cene, le serate fuori, gli sgarri, sono sempre esistiti in tutte le squadre. La differenza la fa sempre il campo, come dicevo sempre a Montero“. Lo ha detto l’ex dirigente della Juventus, Luciano Moggi ai microfoni di Tuttosport a proposito della festa che ha coinvolto McKennie, Dybala e Arthur. E c’è spazio per un retroscena legato a Trezeguet: “In quel periodo c’era l’Hollywood di Milano, era la discoteca dove andavano sempre la domenica sera dopo la partita. Io avevo messo la regola: con la settimana libera si può, se mercoledì c’è la Coppa allora niente Milano. Tutti la seguivano tranne Trezeguet. Me lo segnalano una volta, due volte… alla terza finita la partita, mentre lui è ancora sotto la doccia, schizzo a Milano e vado all’Hollywood ad aspettarlo. Trezeguet era un paraculo fenomenale, quindi mi ha sorriso come se niente fosse. Gli ho detto: guarda che fortuna David, ci sono anche io, così ti accompagno a casa. Andiamo? Mi ha detto: subito direttore, con piacere! Non si è neanche tolto il cappotto e siamo tornati a Torino”.
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