“Questa partita viene a pennello, domani abbiamo una grande occasione. Se riusciamo a fare un risultato positivo ci può dare un qualcosa in più a livello mentale“. Queste le dichiarazioni di Gennaro Gattuso alla vigilia di Juventus-Milan, match valevole per la trentunesima giornata del campionato di Serie A 2018-19. “Si può vincere, ma noi in questo momento dobbiamo riuscire a essere tranquilli. Ci sono tanti giocatori che un mese fa facevano cose incredibili, oggi ognuno di noi commette un qualcosina – ha sottolineato Gattuso in conferenza – Abbiamo provato diverse cose, dobbiamo mettere la squadra che ci dà migliori garanzie. La squadra è nervosa e questo può essere un fatto positivo, significa che ci sono giocatori che ci tengono. In questo momento ci serve una grande prestazione per la vittoria, possiamo ripartire“.
Poi in merito ai rumors di un possibile conflitto interno con Leonardo: “Sento tante chiacchiere, questa è l’ultima volta che voglio parlare: perché sento sempre dire Leonardo, Leonardo, Maldini. Qua non c’è nulla, c’è solo l’obiettivo di portare la squadra in Champions. Io con Leonardo non ho nulla, a livello professionale sto benissimo. Ho un solo problema, il fatto che non riesca a vincere dopo il derby. Ho sentito troppe chiacchiere da bar“. Sulla situazione infortunati: “Kessie si è allenato con noi, Romagnoli dopo la partita ha avuto qualche linea di febbre ma oggi si è allenato col gruppo. Conti da settimana prossima sarà dei nostri, Donnarumma tra 4-5 giorni sarà con noi mentre per Paqueta è più lunga“.
Sul caso Kean-Bonucci: “In Italia non si può parlare di nulla. Bisogna leggere bene perché Leo ha detto quelle cose. Certe volte chi è più grande di te ti dà un consiglio per evitare certe cose. Leo è stato massacrato ma lui voleva solamente aiutare il ragazzo“. Infine sul futuro: “Ho due anni di contratto e il mio futuro è testa a ciò che dobbiamo fare oggi. L’altro giorno non sono stato bravo a tenermi quella risposta che vi ho dato ed è venuto fuori un polverone. Il mio futuro è qua e riuscire a lavorare con la squadra“.
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