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Il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Milan: “E’ una delle sfide più importanti del campionato. Affrontiamo una squadra che gioca insieme da anni ed ha acquisito certezze importanti. Noi stiamo crescendo, ma la gara di domani sarà più importante per loro che per noi. Dovremo essere pazienti senza accelerare i tempi. I rossoneri hanno grande personalità e sono in fiducia vista la grande partita contro il Liverpool, tra le squadre più forti d’Europa“.
In merito all’11 titolare, il tecnico dei bianconeri ha ammesso: “Ho tre dubbi. Chiesa è uno di questi. A destra rende di più, ma ha bisogno di una punta davanti. A sinistra invece potrebbe entrare dentro il campo per cercare l’uno contro uno e tirare in porta. Tuttavia deve ancora migliorare. Anche in difesa ho un dubbio tra i tre centrali, ne giocheranno solo due a meno di difesa a tre. Devo ammettere però che anche Rugani mi ha sorpresa piacevolmente, avrà spazio nel corso della stagione. Bonucci prima o poi dovrà riposare. Per un allenatore è fondamentale avere un giocatore così affidabile. Ciò che conta è che tutti i ragazzi si sentano parte del gruppo. Prima o poi tutti verranno chiamati in causa visto che ci sono cinque cambi e tante partite prima della sosta“.
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“Favorita per lo scudetto? A mio avviso nessuna squadra sarà in grado di schiacciare il campionato. E’ facile perdere punti, così come è possibile recuperarli. E’ sbagliato pensare che, in caso di sconfitta, resteremmo 11 punti indietro. Al contrario bisogna credere che lavorando possiamo recuperare il terreno perso – ha spiegato Allegri -. Ribadisco che a mio avviso i campionati si vincono contro le piccole. Prima di Malmo eravamo scarsi e ora fenomeni? Assolutamente no. E’ fondamentale avere equilibrio, unito all’ambizione di vincere“.
“Non si può paragonare la Juventus di adesso a quella del passato. Ho trovato una squadra con giocatori e caratteristiche diverse. Bisogna migliorare sotto tanti aspetti, ma non è una squadra con meno personalità: è semplicemente diversa. In questa fase è importante essere allenatore perché bisogna schierare la squadra. Tuttavia non va sottovalutato l’aspetto psicologico: questa squadra non gioca per i tre punti, ma per vincere il campionato. Ogni squadra vince le partite, solo una si laurea campione d’Italia – ha aggiunto l’allenatore, che poi ha concluso – Ibra in passato l’ho allenato, so quanto è importante per il Milan. Ma per quanto ci riguarda i primi bilanci li faremo a novembre poco prima della sosta. Penso che la nostra posizione sarà diversa“.
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