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Attesa e bramata da tutti, poco dopo le 18 è arrivata la sentenza sul caso plusvalenze del Collegio di Garanzia dello Sport. Una sentenza che, momentaneamente, restituisce i quindici punti alla Juventus. Ma la squadra di Massimiliano Allegri non può dormire sonni tranquilli. Andiamo nei meandri della sentenza:  la presidente del Collegio, Gabriella Palmieri Sandulli, e i quattro presidenti delle prime quattro sezioni del terzo e ultimo grado della giustizia sportiva: Vito Branca, Attilio Zimatore, Massimo Zaccheo e Dante D’Alessio, hanno deciso tre cose. Tutte molto importanti.
LA SENTENZA DEL COLLEGIO DI GARANZIA DELLO SPORT
1 – Ha rigettato i ricorsi dell’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli, dell’ex amministratore delegato Maurizio Arrivabene, dell’ex direttore sportivo (ma ancora in carica) Federico Cherubini e dell’ex direttore sportivo Fabio Paratici. Tutte le quattro condanne sono state confermate e dunque, per il caso plusvalenze, sono stati giudicati colpevoli e dovranno pagare con le inibizioni irrogate dalla Corte Federale d’Appello (Paratici, 30 mesi, Agnelli 24 mesi, Arrivabene 24 mesi, Cherubini 16).
2 – Ha accolto i ricorsi di Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli – Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio.
3 – Infine ha rinviato alla Corte Federale di Appello perché, in diversa composizione, rinnovi la sua valutazione, in particolare, in ordine alla determinazione dell’apporto causale dei singoli amministratori, fornendone adeguata motivazione e traendone le eventuali conseguenze anche in ordine alla sanzione irrogata a carico della società Juventus. In poche parole rimanda una nuova valutazione al secondo grado federale affinché tenga conto, nella nuova sentenza, del fatto che proprio i ricorsi dei singoli amministratori citati al punto 2 sono stati accolti. E quindi di fatto, suggerisce, una penalizzazione più leggera rispetto ai 15 punti precedenti. Quanto leggera, un compromesso potrebbero essere i famosi 9 punti che poi era la richiesta del procuratore della Figc Chinè.
MA ORA COSA SUCCEDE? LE TEMPISTICHE
Da oggi il Collegio di Garanzia per lo Sport ha 30 giorni per pubblicare le motivazioni, ma è molto probabile che i giudici delle Sezioni Unite possano pubblicare il tutto in un tempo inferiore (10-15 giorni). Solo allora la Corte d’Appello potrà fissare la nuova udienza e arrivare alla nuova sentenza (fine maggio?), che potrebbe essere comunque nuovamente impugnata da parte della Juventus e rimandando tutto nuovamente al Collegio di Garanzia dello Sport. Una situazione tutt’altro che facile da delineare, anche perché la questione tempi si intreccia anche con quella che riguarda l’afflittività della pena. Una sanzione, per essere tale, deve incidere, cioè togliere qualcosa al club che viene punito. Il tutto si intreccia, peraltro, con la manovra stipendi i cui deferimenti dovrebbero arrivare a stretto giro di posta. Non è escluso che la Juventus, per non avere ripercussioni anche nella prossima stagione, possa decidere di patteggiare anche in virtù della sentenza odierna. Insomma la partita è tutt’altro che conclusa. Anzi, l’impressione è che siamo solo all’inizio.
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