“All’inizio ho pensato: ‘Ok, è un prestito, sembra un periodo di prova di un anno’. Ora invece provo un senso di appartenenza e sono convinto di aver trovato la mia nuova casa. Ho dei compagni con i quali ho sempre sognato di giocare. Sono convinto di essere all’altezza e di poter avere un ruolo importante per questa squadra. Non sono più preoccupato come lo ero all’inizio. Non è facile per un giovane giocare a questi livelli, spero di poter dimostrare che le cose stanno cambiando, che anche un club come la Juventus si può interessare a un calciatore come me o in generale al calcio americano. Sarà una sfida, non lo nascondo. Ma ho sempre amato le sfide”. Queste le dichiarazioni del centrocampista della Juventus, Weston McKennie in merito alla sua esperienza al primo anno in maglia bianconera. “Sarò sempre fedele a me stesso e tenterò sempre di restare quello che sono – ha proseguito in un’intervista ai microfoni di Sports Illustrate – Non cambierò perché parlo con Ronaldo o Buffon. Ovviamente li rispetto, ma non faccio passi indietro per cercare di fare colpo su di loro”. Infine, sul tema del razzismo ha rivelato: “Una volta in Germania, c’era un tizio sugli spalti che mi chiamava ‘scimmia di m….’ e faceva versi scimmieschi, insieme ad altri insulti razzisti. Ho sempre cercato di non abbassarmi al livello di queste persone e soprattutto, di non dargli troppe attenzioni. Ma per me era la prima volta, era così surreale e non sono riuscito a capirlo, non sono riuscito a trattenermi e ho reagito”, ha concluso.
Juventus, McKennie: “Qui ho trovato la mia nuova casa”
Weston McKennie - Foto Antonio Fraioli