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“La prima volta che ho visto Ronaldo stavo entrando nella stanza del fisioterapista, per andare dal mio medico, l’ho visto uscire in mutande. Ho pensato: ‘Incredibile, è davvero lui!’. Ho fatto tutto il possibile per comportarmi normalmente e non passare per un fan totale, perché sarebbe stato il mio compagno di squadra. Ovviamente essere alla Juventus significa essere nel club più grande d’Italia in questo momento, quindi ogni volta che vado in città, cosa che non faccio spesso, vengo fermato probabilmente ogni dieci metri. Uscire è una delle cose che mi piace fare. Amo stare fuori, perché mi piace interagire con le persone. Qui a Dallas, quando esco, capita ogni tanto che mi riconoscano, mentre in Italia succede sempre, mi riconoscono persino con la mascherina e il cappuccio. So che questo fa parte della mia professione, ma è anche una cosa che a volte mi infastidisce, quando voglio stare da solo, godermi una passeggiata o portare fuori i cani. Anche loro adesso in Italia sono riconoscibili, quindi è un po’ difficile uscire“. Queste sono le dichiarazioni di Wes McKennie, intervistato presso la città di Dallas dai media locali, sulla sua esperienza alla Juventus. Il centrocampista statunitense ha raccontato brevemente la prima volta che ha incontrato Cristiano Ronaldo, per poi virare sulla concezione del calcio in Italia.
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