Il nuovo acquisto della Juventus Manuel Locatelli è stato presentato in conferenza stampa. “La Juve è sempre stata la mia priorità, la trattativa non è stata facile ma ora sono qui. E’ ciò che sognavo da bambino. Sono cresciuto in una famiglia juventina, perciò è una doppia emozione per me – ha esordito il centrocampista. Essere allenato da mister Allegri è un onore, sono pronto ad imparare. Non so ancora in che posizione giocherò, ma cercherò di farmi trovare pronto e fare ciò che mi viene chiesto“.
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“Conoscere Chiellini e Bonucci ha inciso molto. Mi ha sorpreso la loro mentalità quando li ho incontrati in Nazionale. Abbiamo parlato molto ed è stato bello ritrovarli. Giorgio mi ha accolto come suo fratello minore – ha proseguito Locatelli – Prima di venir qui ho sentito anche Marchisio, un centrocampista molto importante per la Juventus. Sarebbe bellissimo ripercorrere la sua carriera. Darò tutto me stesso, sono qui per questo. C’è una mentalità vincente, mi metterò subito al servizio della squadra e del mister. Vincere lo scudetto è un obiettivo, non so se siamo i favoriti ma la nostra mentalità è quella di vincere. Non vedo l’ora di trascorrere questi anni con i miei compagni, sono tutti bravi ragazzi. La Juventus è una squadra piena di campioni. Vedere Cristiano Ronaldo prima da avversario e poi in spogliatoio significa molto. Lo guardavo su YouTube e ora sono qui. Stesso discorso per Dybala e tanti altri“.
L’ex Sassuolo ha poi parlato del suo celebre gol segnato in Milan-Juventus: “Premetto che il Milan resterà sempre una pagina bellissima per me. Il gol in Milan-Juventus però mi ha catapultato in una realtà in cui non ero pronto. Ho sofferto molto perché c’erano aspettative molto alte, ma grazie al Sassuolo mi sono ripreso. Quel gol è stato incredibile. Tuttavia mia nonna, juventina sfegatata, mi guardò e mi disse ‘Bravo per il gol, ma la rete di Pjanic era regolare“.
“Non sono al 100% fisicamente, ma ho tanta voglia di giocare. Deciderà il mister – ha aggiunto Locatelli, che a proposito di allenatori ha detto – Mancini e De Zerbi sono due tecnici diversi, mi hanno trasmesso molte conoscenze tecniche. Mancini trasmette serenità ai giocatori, mentre De Zerbi presta attenzione a tutti i dettagli. Sentire la fiducia dell’allenatore e dell’ambiente è fondamentale per rendere al meglio. Mentalmente mi ha aiutato molto quando ero a Sassuolo“.