Oggi è diventato ufficiale: Douglas Costa è un nuovo calciatore della Juventus. Ma che tipo di giocatore è il brasiliano? Può essere considerato un top player oppure no?
L’ala brasiliana è di certo un ottimo profilo per la “Vecchia Signora”, che può essere di grande aiuto sia dentro che fuori i confini nazionali. Costa ama molto il dribbling e la giocata e quasi sempre si esalta nell’uno contro uno e sarà forse anche per questo che è stato fortemente voluto da Pep Guardiola due anni fa. Per strapparlo agli ucraini dello Shakhtar Donetsk ci vollero allora 30 milioni di euro, un po’ di più (46) invece sono serviti a Marotta per convincere il suo collega Rummenigge a portarlo a Torino.
A livello tecnico è un giocatore che non si può discutere, è un tipico brasiliano che ama il gioco offensivo, che ama avere il pallone per sé, ma sa anche giocare di squadra, grazie agli insegnamenti di due grandi allenatori come Mircea Lucescu (che fu il primo ad accorgersi delle sue qualità quando militava al Gremio) e successivamente proprio di Guardiola che aveva visto in lui la possibilità di diventare il nuovo Ribery.
Tatticamente invece stiamo parlando di un giocatore maturo, che ha giocato (e bene) ad alti livelli anche in Champions League e certamente il fatto di aver trascorso due anni in un club di primissimo livello come il Bayern lo ha fatto inevitabilmente crescere anche sotto questo punto di vista. Inoltre Douglas Costa può essere considerato a pieno titolo uno dei pochissimi al mondo che sa giocare ancora sulla fascia del proprio piede preferito, ovvero sulla sinistra.
A oggi, i grandi mancini giocano a destra per rientrare sul sinistro e così anche i destri giocano a sinistra per poter rientrare sul destro. Lui invece no, sa giocare su entrambe le fasce senza perderne in ritmo di gioco o in sovrapposizioni.
Nel 4-2-3-1 di Allegri, che potrebbe anche variare in corso d’opera in un 4-3-3 puro o in un 3-4-3 (soprattutto in Europa), l’esterno brasiliano si inserisce a meraviglia e può garantire imprevedibilità ad un attacco che già di per sé può considerarsi tra i migliori del mondo.
Analizzando i suoi numeri, si potrebbe affermare che non sia prettamente un “bomber” e quasi mai è andato in doppia cifra, ma ciò che davvero fa impressione è la statistica relativa agli assist: ben 73 in 309 partite ufficiali (uno ogni tre gare se si considera solamente la sua esperienza in terra teutonica).
Nei soli due anni appena trascorsi in Bundesliga, il 26enne brasiliano ha inoltre stabilito due importanti record: la più alta percentuale di dribbling completati (ben 148) ed è stato anche il calciatore che ha effettuato il maggior numero di cross (160), almeno 45 in più di qualsiasi altro nel campionato tedesco.
Tutte queste sue qualità non possono che aiutare anche Higuain, così come è stato per Lewandoski, che proprio grazie ai traversoni di D.Costa è stato l’attaccante che ha realizzato il maggior numero di reti di testa.
Un nuovo campione è dunque sbarcato in Italia, pronto a misurarsi con le difficoltà delle difese della Serie A , ma anche ad insinuarsi in un calcio che viaggia ad una velocità decisamente inferiore rispetto alle sue gambe.
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