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“L’idea fondante del mio calcio è basata sulla volontà di un calcio propositivo, di possesso e di attacco. Vorrei giocare un calcio totale e collettivo, con 11 giocatori attivi in fase offensiva e difensiva. Manipolando spazi e tempi, abbiamo l’ambizione di comandare il gioco in ambedue le fasi“. Questo è l’incipit de ‘Il calcio che vorrei’, la tesi con cui Andrea Pirlo ha conseguito il patentino UEFA Pro. Una tesi resa pubblica oggi sul sito della Federcalcio. “La mia idea della costruzione prevede di salire compatti, superando una linea di pressione alla volta senza forzare verticalizzazioni o lanci – si legge nel manoscritto che è valso una votazione di 107 per il tecnico bianconero – Questo principio ci permette di non perdere la nostra struttura ed essere cosi’ maggiormente pronti alla fase di transizione difensiva una volta persa palla con riaggressione immediata”. La sua squadra dovrà attaccare con 5 giocatori ma “spesso potranno diventare 6 o 7” con la convinzione che “negli ultimi 30 metri la creatività e il talento individuale debbano farla da padrone, con i giocatori liberi di potersi esprimere cercando delle giocate decisive“.
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