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“Lì ormai son diventati talmente esperti a fare i trucchetti”. Questa frase al telefono dell’ad Maurizio Arrivabene, parlando dell’area finanza Juventus, è una delle intercettazioni al centro dell’inchiesta sui conti bianconeri coordinata dai pm Mario Bendoni e Ciro Santoriello, come riporta il Corriere della Sera. “Si è trattato di una decisione aziendale complessiva, imposta e condivisa dai vertici”, scrivono i magistrati, nella richiesta di misure (respinta dal gip a fine ottobre, per difetto di esigenze cautelari), come riporta il quotidiano. “L’azionista di maggioranza — commentano i pm — nelle persone del legale rappresentante Elkann (non indagato ndr) o dei dirigenti di volta in volta interessati, appare pienamente a conoscenza delle problematiche finanziarie della Juventus e, soprattutto, delle manovre correttive (in particolare, plusvalenze), studiate al fine di ‘alleggerire’ i bilanci e al fine di consentire la permanenza ‘sul mercato’ di Juventus senza la perdita dei ‘pezzi pregiati'”.
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