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Chi perde è perduto. Juventus-Inter di domenica sera è più di uno scontro diretto, forse è il limite che delinea la sopravvivenza per lo Scudetto al deporre le armi solamente alla tredicesima giornata. Allegri è a -10 dal Napoli, Inzaghi a -8: entrambi si sono già giocati i jolly in campionato. Perdere non è più possibile e, nell’era dei tre punti, anche il pareggio potrebbe essere un brutto risultato. Soprattutto se il Napoli dovesse continuare a vincere, anche a Bergamo in casa contro l’Atalanta: a quel punto, in caso di segno X, il distacco diventerebbe rispettivamente di 10 e 12 punti.
ALLEGRI, ULTIMA CHIAMATA? – Anche se l’allenatore livornese nega, la stagione della Juventus sin qui è stata ben oltre il fallimentare. E’ stata un disastro sportivo ed economico: cinque sconfitte su sei in Champions League, tre punti nel girone come il Maccabi Haifa ed una retrocessione in Europa League che fa malissimo. In contemporanea, in campionato, i bianconeri stentano: settimi a -10 dal Napoli con una squadra disastrata dagli infortuni e con un’anima che si è vista solamente nelle ultime partite. Battere l’Inter vorrebbe dire rimanere attaccati alle prime in classifica, dare un segnale prima di tutto all’ambiente e poi alle dirette concorrenti. Finire bene in campionato per poi ripresentarsi a gennaio con Chiesa al top della forma, con Pogba e con tutti gli effettivi della rosa è il grande obiettivo in casa bianconera. Ma Inter, Verona e Lazio non saranno molto d’accordo. “Questi dieci giorni sono molto importanti”, ha detto Allegri al termine di Juve-Psg. Lo sa, è l’ultima chiamata bianconera. Forse anche la sua ultima di chance.
INZAGHI, SE VINCI SEI IN PIENA CORSA PER TUTTO – Un mese fa, esattamente il quattro di ottobre, l’Inter affrontava il Barcellona in casa con nuvoloni neri intorno al cielo. Da lì è cambiato tutto: la cavalcata in Champions League con un passaggio del turno tutt’altro che scontato, quattro vittorie di fila in campionato e uno spogliatoio ritrovato. Adesso però c’è la prova del nove in campionato: un big match. Sin qui Lautaro e compagni li hanno persi tutti (Lazio, Milan, Roma e persino con l’Udinese). Quattro sconfitte a questo punto della stagione sono già troppe, ragion per cui i nerazzurri allo Stadium non possono sbagliare. Un’altra sconfitta vorrebbe dire, probabilmente, dire addio ai sogni di gloria e tarare l’obiettivo al quarto posto. E al 6 di novembre farebbe tanto male. Vincere invece vorrebbe dire aver spazzato qualsiasi tipo di nubi, in un mese semplicemente perfetto. In più dare il colpo di grazia ad una Juventus già ferita.
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