L’Ansa ha pubblicato uno stralcio della memoria difensiva della Juventus in cui il club bianconero, per controbattere alle decisioni della Corte Federale d’Appello e alle richieste della Procura Figc ha presentato un dialogo tra Federico Cherubini e Stefano Bertola, nel contesto della “famosa” ispezione Consob, tratto da un’intercettazione telefonica che in questo caso andrebbe letta in modo favorevole al club piemontese: “Ma secondo me, ecco dallo spirito sembra che quello che gli ispettori Consob cerchino è capire dove ci…come se ci sia stata una palese sopravvalutazione, come se tra le nostre carte ci fosse non so… guarda, Pjanic vale 20 ma lo vendiamo 50, come se ci fosse la consapevolezza di quello… io credo che questo… ogni volta che c’è stata l’attribuzione di un valore, ripeto può essere stata anche fatta in maniera più o meno corretta, non è che era così…”, dice Cherubini.
Bertola risponde: “No no, non c’è nessun intento…Doloso no. Se loro quello stanno cercando non troveranno nulla, non troveranno nulla”. Nella memoria difensiva si parla dunque di “improprio travaso dei risultati delle intercettazioni telefoniche e ambientali, laddove se ne voglia scandagliare il parzialissimo contenuto. La procura federale non riporta nel proprio atto il contenuto di una rilevantissima intercettazione intercorsa tra Cherubini e Bertola in data 15 luglio 2021, di cui la Gdf nella propria annotazione non riporta la parte finale assai significativa in termini di insussistenza dell’illecito (penale e, per quanto qui rileva, sportivo)”.