Da Roma passando ad Empoli, la Juventus in poche ore dice addio alla prossima Champions League. Un lunedì 22 maggio 2023 che rimarrà nell’album degli orrori bianconeri per parecchio tempo: il -10 inflitto dalla Corte Federale d’Appello e il clamoroso tracollo sul campo dell’Empoli, di fatto chiudono la stagione bianconera. E pensare che al momento dell’emissione della sentenza, resa nota poco dopo le ore 20, c’era ancora spazio per la qualificazione sul campo: infatti vincendo con Empoli, Milan e Udinese sarebbe stato quarto posto aritmetico. Ed invece Milik e compagni si sono sciolti come neve al sole.
La giornata era iniziata alle ore 10, in via Campania a Roma, dove da remoto si è tenuta la terza udienza davanti alla Corte Federale d’Appello sul caso plusvalenze. Il procuratore della Figc, Giuseppe Chiné, aveva chiesto 11 punti di penalizzazione ed otto mesi per tutti i dirigenti senza potere di firma, ovvero Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano. L’udienza è durata tre ore poi la Corte, presieduta da Ida Raiola, si è ritirata in Camera di Consiglio per quasi sette ore. E mentre tutto faceva presagire l’uscita della sentenza al termine di Empoli-Juventus, poco dopo le 20 ecco invece il verdetto: 10 punti di penalizzazione e proscioglimento per tutti i dirigenti senza potere di firma (i 4 apicali Agnelli, Arrivabene, Paratici e Cherubini invece erano già stati inibiti in maniera definitiva dal Collegio di Garanzia dello Sport).
Con il -10 in classifica, la Juve sarebbe stata ancora in corsa per la qualificazione alla prossima Champions League. Ma la partita di Empoli cancella qualsiasi speranza residua: un 4-1 senza storia e senza appello con i bianconeri che sembrano ormai aver staccato la spina di questa stagione tortuosissima e rocambolesca. Le ultimissime chances di qualificazione sono appese ad una doppia vittoria con Milan ed Udinese e sperare che i rossoneri facciano flop all’ultima in casa con il Verona.
I guai per la Juventus invece non sono ancora finiti: entro 10 giorni usciranno le motivazioni della Corte Federale d’Appello ed entro 30 giorni dall’uscita delle motivazioni il club bianconero può decidere se fare ricorso o meno al Collegio di Garanzia dello Sport che però, un mese fa, ha confermato praticamente in toto l’impianto accusatorio ed ha lasciato ampio perimetro alla giustizia federale. Il terzo ed ultimo grado della giustizia sportiva aveva rimandato la palla alla Corte Federale d’Appello per chiarire il ruolo degli amministratori senza delega in questo processo plusvalenze: la Corte ha prosciolto tutti ed ha quantificato la loro pena in 5 punti, visto che dai 15 dello scorso gennaio di punti adesso ne sono arrivati 10.
Quindici, come il giorno di giugno in cui la Juventus dovrà tornare a processo per l’altro filone, quello più scivoloso in teoria, in cui saranno attenzionati la manovra stipendi, i rapporti con gli agenti e le partnership con le altre società: si partirà dal Tribunale Federale Nazionale, quindi dal primo grado. A meno che, entro quella data, la Juventus e la Procura Figc, con il benestare del presidente della Figc Gravina e della Procura Generale dello Sport, non arrivino ad un accordo per il patteggiamento. Il lungo calvario juventino sul campo sta per finire, mancano solamente due giornate, mentre quello giudiziario vede la sua fine ancora lontana.