La Juventus cade anche in campo ed è una settimana da incubo tra le vicende giudiziarie con il falso in bilancio e le plusvalenze fittizie che mettono in croce la dirigenza e questo ko contro l’Atalanta (che non vinceva a Torino dal 1989) costa davvero tanto a livello sportivo, visto che la zona Champions scivola a sette punti di distanza, troppi per una squadra che continua a faticare a mettere in fila due risultati positivi, con lo scudetto che torna un discorso chiuso, anzi chiusissimo. La scoppola col Chelsea non ha aiutato, si era detto che quella partita non era importante e questa sì, ma un primo tempo così senza mordente è ingiustificabile e la ripresa non basta a sistemare le cose. Il gol di Zapata regala i tre punti alla Dea, che ora si ripropone addirittura per lo scudetto e che per una volta vince alla “bianconera”, con quel muso corto e senza soffrire e subire dietro.
Primo tempo giocato davvero male dalla Vecchia Signora, forse scossa dalle vicende societarie o forse no, d’altro canto non che il gioco della Dea brilli particolarmente come nei giorni migliori. La sensazione, però, è che a livello psicologico ci sia una squadra consapevole della propria forza e una debilitata fin dall’interno. E così, alla prima vera occasione, gli ospiti passano con il solito Duvan Zapata, che sta segnando gol a grappoli in una stagione fin qui davvero esaltante. E’ l’unico lampo di un primo tempo che non rispetta le promesse della vigilia, visto che ci si aspettava una partita ben più travolgente. Il secondo tempo ci mostra un’Atalanta che decide volontariamente di aspettare e ripartire, scelta che paga visto che questa Juventus non è in grado di imbastire serie occasioni da gol e di giocare la palla in ampiezza campo. Gli attaccanti di Allegri sono ai minimi termini, Morata non sfonda, Dybala non trova mai la posizione e sembra l’ombra di se stesso, Chiesa alza bandiera bianca all’intervallo e Kean quando entra è un fantasma. E così i bianconeri fanno solo il solletico a una difesa atalantina che di solito è abituata un po’ a soffrire e a concedere, ma che sigilla perfettamente lo 0-1 con cui Gasperini dimostra di esserci pienamente persino per la lotta scudetto, dalla quale è esclusa già da due mesi la Juventus e ora si allontana sensibilmente anche la zona Champions.