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“Per me la cosa più importante è vincere. Alla Juventus, se vinciamo 1-0 e giochiamo male, onestamente penso che siamo tutti contenti. Se giochi in modo fantastico e perdi 2-1 non sei felice. Ogni squadra ha un certo Dna: se difendi molto alto e perdi 5-0, 4-0, forse allora è meglio stare un po’ più bassi”. Così Matthijs De Ligt in un’intervista rilasciata al Guardian. I tempi del bel gioco unito ai risultati dell’Ajax sono lontani, ora il centrale olandese si dimostra perfettamente calato nella mentalità del “corto muso” di Max Allegri, sul quale dichiara: “La sua più grande qualità è che capisce che non bisogna essere belli tutto il tempo perché conta vincere. Ed è anche la mentalità che c’è alla Juve: non importa se giochi bene, l’importante sono i tre punti. E passo dopo passo capiamo di più cosa si aspetta da noi”.
Avendo compagni di reparto come Chiellini e Bonucci, il classe ’99 sta imparando a diventare un difensore migliore, anche “vecchio stampo”: “Giorgio ha 37 anni e oggi gioca come se stesse leggendo un libro, sa sempre quello che succederà. Ovviamente non era così a 20 anni ma con l’esperienza ha imparato. Io voglio essere sempre molto autocritico. Lo so quando ho fatto qualcosa di sbagliato, ma per crescere bisogna accettare che commetti degli errori. Il lavoro sporco è importante. Allontanare la palla di testa, vincere i duelli: in questo senso mi sento un difensore vecchia scuola. Ci sono tanti difensori oggi che pensano a coprire gli spazi ma a me piace anche difendere nell’uno contro uno, battagliare con l’avversario. All’Ajax ero abituato a giocare davvero alto, a volte anche troppo, mentre alla Juve cerchiamo di essere più equilibrati”.
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