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Il difensore brasiliano della Juventus, Danilo, insieme agli amici Pedro Pirim e Felipe Cantieri, ha creato il progetto ‘Voz Futura’, che mira a promuovere dibattiti, ispirare le persone e pubblicizzare iniziative sui social network. Ecco le parole del bianconero, direttamente dal ritiro della Selecao, ai media di Globo: “Ho letto molto in quel periodo (quello del Covid-19, ndr) e mi ha fatto stare male, c’erano tante notizie negative, e di tragedie. Naturalmente, sono d’accordo sul fatto che queste informazioni siano necessarie per capire il mondo, per fare valutazioni su ciò che è buono o cattivo ma ciò ha influenzato la mia vita quotidiana, la mia energia. Allora mi sono detto che non stavo facendo niente, che ero a casa per niente, e che avrei voluto aiutare di più, portare cose propositive, buone frasi da leggere, belle azioni, conversazioni simpatiche e produttive. Da atleta professionista penso che sia sempre più’ necessario dimostrare ciò che siamo, ‘persone del popolo’, accorciare le distanze tra noi e la gente e assumerci le responsabilità , non solo professionali, ma anche sociali. Spero che atleti, giornalisti e tifosi uniscano le forze e creino alchimia. E’ necessario capire che il passato, tanto agognato e sempre rispettato della nostra nazionale calcistica, ha poca influenza sulle partite e sul momento attuale”.
E ancora: “Prima cerchiamo di imparare, forse insegnare, ma senza dubbio crescere. Abbiamo scelto questo colore per via del giallo di settembre e della questione del suicidio. E’ un argomento che abbiamo pensato, in comune, di cui si dovrebbe parlare di più. Molte persone pensano che sia brutto parlare di suicidio, è un tabù, ma c’è da dire che molte persone se ne vanno perché non hanno aiuto, hanno paura di parlarne, non si sentono sicure e pronte ad aprirsi. A volte ti ritrovi in ;;un momento che nulla va bene, ma con l’aiuto della pagina e dei contenuti che pubblichiamo, la tua voce futura esisterà , cambierai, avrai una voce, potrai parlare ed essere ascoltato. Non possiamo smettere di parlare per paura di essere giudicati, per paura di ciò che penseranno gli altri, per paura di essere considerati come persone che stanno ‘fuggendo’. Certo, non ho intenzione di dare consigli sulla depressione o sul suicidio, ma posso mettere una persona esperta in materia a spiegarlo o parlare con persone che hanno già sofferto della malattia in modo che possano aprirsi e, in questo modo, creiamo sinergia, una rete, e ci aiutiamo a vicenda. E’ molto difficile voler salvare il mondo e raggiungere tutti. Ma se raggiungiamo una minoranza di persone e ognuna la pensa così, possiamo cambiare. Una volta ho segnato due autogol nell’arco di tre settimane, in Coppa del Re prima contro il Siviglia e poi con il Celta Vigo. In quel momento ero mentalmente morto, e non sapevo proprio da dove attingere forza, non capivo tutto quello che stavo provando. Adesso è tutto cambiato”.
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