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L’ex presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, ha parlato ai microfoni di 1 Station Radio affrontando diversi temi. Su tutti quello delle plusvalenze, per il quale il club bianconero è finito nel mirino delle autorità e dell’opinione pubblica. “Le plusvalenze ci sono sempre state, sane o non sane che fossero – ha affermato Cobolli Gigli – I giocatori non sono immobili o macchine, non possono essere valutati in modo oggettivo. Detto questo, i valori delle operazioni di Pjanic e Arthur mi sono subito sembrati molto alti. Il discorso va generalizzato, non riguarda solo la Juve e non solo il calcio italiano. Quando escono certe notizie, gli organi di stampa cavalcano sempre tutto con grande vigore.”
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A chi discute il ruolo di Andrea Agnelli alla guida della Vecchia Signora, l’ex presidente bianconero spiega: “Non conosco la situazione, ma vedere Elkann accanto ad Agnelli allo Stadium mi è sembrato un bel segnale di supporto, visto che si tratta dell’azionista di maggioranza.” E poi ancora sulla questione dei bilanci: “Ci sono cose che trovo ben più scandalose, come i compensi dei procuratori e il nero di bilancio con transazioni che non esistono. E ci sono club come il Psg che rappresentano una concorrenza non leale, indebitandosi con cifre incredibili. Noi in Italia invece abbiamo esempi virtuosi, come Atalanta e Napoli.” Infine una battuta sul Pallone d’Oro: “E’ andato a Messi, il sospetto che c’entri il suo giocare a Parigi c’è. Lewandowski lo avrebbe meritato, è il più costante in questi ultimi anni.”
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