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Ad un passo dal lasciare la Juventus per il “sogno di essere allenato da Guardiola”. Lo rivela Leonardo Bonucci che, in un’intervista a The Athletic, conferma di essere stato vicino al Manchester City: “Eravamo arrivati agli ultimi dettagli” ma poi il passaggio non si concretizzò perché “la Juventus decise di non vendermi“. Un anno dopo la cessione, per una stagione, al Milan: “Potevo andare al City ma c’erano cose che si dovevano incastrare e io non volevo aspettare, avevo dato parola al Milan“. I colloqui con Guardiola non si sono comunque interrotti. E nemmeno l’interesse: “L’anno scorso parlai con Pep che mi voleva, ma gli dissi che la Juve è casa mia e qui ero felice. Volevo recuperare il terreno perso col passaggio al Milan e tornare a essere un simbolo del club bianconero: questo è uno stimolo e non una paura, tornare adessere il simbolo della Juve per me è la cosa più emozionante che io potessi fare“.
Ora la testa sulla Juventus, che è tornata da Allegri dopo le esperienze con Sarri e Pirlo. Con questi ultimi c’è stata “difficoltà nel ricambio, negli anni abbiamo perso Khedira, Mandzukic, Matuidi, Higuain, tutti giocatori di personalità , di grande tecnica. La Juve ha costruito le sue vittorie su essere una squadra che non molla mai e non si arrende mai. Anche quando tutto sembra finito non si da mai per vinta. Quella è stata la mentalità . Farlo capire ai giovani in questi 2 anni è stato più difficile“.
E su Cristiano Ronaldo: “La sua presenza ha avuto una grande influenza su di noi” al punto che anche solo “allenarsi con lui ci ha dato qualcosa in più ma inconsciamente i giocatori hanno iniziato a pensare che la sua presenza da sola bastasse per vincere le partite“. Infine, anche una battuta sul rapporto con Antonio Conte, che “è stato un allenatore molto importante per me e ha cambiato la mia carriera con la mentalità che mi ha dato e le conoscenze calcistiche che mi ha trasmesso”.
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