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L’avvocato Mattia Grassani, intervenuto nel corso della trasmissione ‘La politica nel pallone’ in onda su Rai Gr Parlamento, ha commentato la penalizzazione di 15 punti inflitta alla Juventus per il caso plusvalenze: “Questa è una sanzione monstre, quasi raddoppiata rispetto alle richieste dell’accusa. Presuppone una grave colpevolezza, figlia dell’acquisizione delle 14 mila cartelle trasmesse dalla procura di Torino alla procura federale. Se non ci fossero state nuove attività d’indagine, non sarebbe stato riaperto il processo. Rispetto alla scorsa primavera diciamo che mancava il limite di velocità, il primo giudizio di maggio è stato soppiantato alla luce delle intercettazioni telefoniche, del famoso libro nero intitolato a FP, cioè del ‘sistema’ e della ‘cupola’ che secondo la Corte ha scientemente alterato il bilancio indipendentemente dal valore dei giocatori”.
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“Quindici punti di penalizzazione non se li aspettava nessuno, solamente nel 2006 a Calciopoli furono erogate penalizzazioni più afflittive di questa. Ma non è detto sia l’unica sanzione. – ha spiegato l’avvocato – La procura ha un altro fascicolo pendente sulla manovra stipendi che avrebbe consentito alla Juve di risparmiare oltre 90 milioni di euro. Questo resta il filone più delicato. Anche da questo procedimento potrebbero derivare punti di penalizzazione. Se le sanzioni hanno portato a penalizzazioni e se le proporzioni hanno un valore, la seconda eventuale sanzione potrebbe non essere da meno”.
In merito alla possibile sanzione Uefa: “La Uefa ha acceso un faro molto potente sulla Juventus in tempi non sospetti, credo sia in costante contatto con Figc e giustizia italiana. Questo fronte ha stretti collegamenti con il fair play finanziario. Se la sanzione fosse confermata in terzo grado, la Uefa potrebbe adottare provvedimenti autonomi di esclusione”.
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