[the_ad id=”445341″]
Il derby è stato un primo indizio, l’Empoli è il secondo ed è una piccola conferma. Non fa ancora una prova, ma la sensazione è che sia iniziata la rinascita di una Juventus che per risalire ha dovuto toccare il fondo, ritrovarsi in ritiro, fare gruppo e un patto di spogliatoio per rendere una stagione da incubo in un’annata dignitosa quantomeno. Il 4-0 contro i toscani è “alla Allegri 1.0″, in poche parole una vittoria tranquilla, di gestione, con la rete inviolata (è già la sesta su undici partite), con i bianconeri che vincono quasi di inerzia, due episodi nel primo e nel secondo tempo, poi i sigilli nel finale e i tre punti sono in saccoccia. Ed è, incredibile, solo la prima volta in campionato che arrivano due vittorie in fila.
Scelto ancora dal 1′, Moise Kean ripaga la fiducia del suo tecnico ed è in gol dopo pochi minuti, con tanto merito per la rete che sblocca e mette in discesa la sfida dello Stadium da affibbiare anche al super cross di Kostic. Quest’asse funziona, più che con Vlahovic, oggi senza gol e senza grandi azioni, ma con spirito costruttivo nei confronti dei compagni e tanto lavoro sporco, tanto che nella ripresa il serbo pesca ancora il classe 2000 azzurro, gol ma stavolta è fuorigioco.
Prima, però, era arrivato il raddoppio con la zuccata a stelle e strisce di McKennie, sempre protagonista seppur a fari spenti. E’ un fedelissimo di Allegri, così come Rabiot che gioca un’ottima partita e trova una clamorosa doppietta a chiuderla. E la sensazione è che questo 3-5-2 non sia l’abito migliore possibile, ma quello giusto in questo momento con le pedine a disposizione. In attesa di recuperare gli infortunati, inizia la risalita bianconera e il calendario può aiutare. Intanto, la testa deve andare a Lisbona: c’è da battere il Benfica, meglio con due gol di scarto, per rendere la qualificazione agli ottavi di Champions utopistica, sì, ma almeno non impossibile.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180”]