Serie A

Juventus, alla scoperta di Federico Bernardeschi: l’analisi del giocatore

Filippo Bernardeschi - Foto Antonio Fraioli

Affare fatto: Bernardeschi è un nuovo giocatore della Juventus. Il numero dieci della Nazionale Under 21 passa dalla Viola ai bianconeri per una cifra di 40 milioni di euro. Nella trattativa non sono stati inseriti i famosi “bonus” che hanno protratto il dialogo tra le due società per oltre un mese e mezzo. Per sopperire a ciò è stata inserita una clausola del 10% su una possibile futura vendita del calciatore che la Juventus dovrà versare alle casse della Fiorentina. Il calciatore, che negli ultimi giorni aveva manifestato in maniera più o meno velata il suo grande interesse nel cambiare aria, si appresta a fare le valigie, direzione Torino.

La scheda tecnica – Che tipo di giocatore è Federico Bernardeschi? Dove potrebbe dare il meglio di sé alla corte di Massimiliano Allegri? Di certo, l’esterno toscano è stato in grado di mettere in mostra tutte le sue migliori qualità giocando da ala pura. Il suo impiego nei nuovi scacchieri tattici della Juve calza quindi a pennello. Può giocare largo a destra nel 4-2-3-1, nel ruolo ora occupato virtualmente da Juan Cuadrado (anch’egli ex viola), ma si adatterebbe a meraviglia anche in un 4-3-3 o in un 3-4-3, l’ultimo degli schieramenti tattici adottati da Allegri nella stagione appena trascorsa.

Occhio però a bocciare Bernardeschi come sola ed unica alternativa a Cuadrado per il ruolo di ala destra. Il talento di Carrara infatti è stato impiegato nel corso della sua ancor giovane carriera, anche come ala di sinistra, per ben 58 volte, segnando 20 gol e facendo 9 assist decisivi per i compagni. Il rapporto minuti / gol non varia di molto se si analizzano i dati in crescendo delle sue annate. Con una media di 0,35 gol a partita nel ruolo di esterno d’attacco a destra, Bernardeschi si conferma davvero un giocatore polivalente in tutto il raggio d’azione offensivo e di certo uno dei migliori prospetti del calcio italiano ed europeo, come testimoniano anche le sue prestazioni in Europa League.

L’attaccante toscano è stato anche l’unico italiano ad essere stato inserito dalla UEFA nella Top 11 dei migliori calciatori dello scorso Campionato Europeo Under 21, aiutato soprattutto dalla prestazione gigantesca contro la Germania (gol decisivo per il passaggio del girone) e alla rete illusoria contro la Spagna in semifinale.

L’evoluzione tattica – Per essere un classe 1994 non gli manca certo l’esperienza, maturata soprattutto nella sua formazione decisamente costruttiva in quel di Crotone, in Serie B (stagione 2013/2014). Le sue performance inoltre sono decisamente migliorate quando è stato chiamato in causa in Europa. Sono 18 le presenze in Europa League, coronate da ben 8 gol, non giocando mai da punta o da presunta tale (falso nueve). L’attestato della maturità tattica gli è stato consegnato indubbiamente dal suo grande mentore Paulo Sousa, che lo ha impiegato esterno di centrocampo nel suo 3-4-3. Anche in quella posizione Bernardeschi ha fatto ottime prestazioni, calando però in termini di realizzazioni e assist, giocando di fatto 20-30 metri più dietro, alle spalle di tutto il pacchetto offensivo.

Grazie al suo impiego anche in fase arretrata, il suo gioco può tornare di grande aiuto alla Juventus, soprattutto in quelle partite dove i bianconeri badano meno allo spettacolo e più al risultato finale.

Il suo percorso tattico può essere paragonato da molti a quello del suo nuovo compagno di squadra, il colombiano Cuadrado e proprio come lui, anche Bernardeschi potrebbe essere eventualmente impiegato in un 3-5-2, sebbene sia molto difficile ad oggi riproporlo a Vinovo dopo l’evoluzione tattica voluta da Allegri.

Resta da stabilire chi abbia fatto il vero affare tra Juventus e Fiorentina quando in ballo ci sono cifre così alte. Di certo i 40 milioni spesi per lui, saranno un bel macigno psicologico da sopportare, ma l’ex ala viola ha dimostrato nel tempo di poter essere un punto fermo del nostro movimento calcistico e l’approdo a Torino può rappresentare per lui il definitivo salto di qualità.

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