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Dusan Vlahovic è il miglior calciatore del mese AIC. “A febbraio 2022 Dusan Vlahovic ha segnato tre gol in quattro partite – si legge nel comunicato ufficiale -. Tre gol non banali, arrivati nelle due vittorie della Juventus contro Verona ed Empoli. Sono questi gol che gli hanno permesso di raccogliere quasi il 60% dei voti dei colleghi iscritti all’Aic, battendo nettamente Hamed Junior Traorè del Sassuolo, Adrien Tameze del Verona e Gaston Pereiro del Cagliari. Ma è una vittoria la sua che va oltre i gol (anche Pereiro, per dire, ne ha segnati tre, fondamentali per trascinare il Cagliari fuori dalla retrocessione, anche più importanti forse). Questo perché non è stato un mese qualunque per Vlahovic, che negli ultimi giorni del mercato di gennaio è passato dalla Fiorentina alla Juventus, un trasferimento importante per un giovane di 22 anni“.
“Non era scontato, quindi, che Vlahovic riprendesse subito da dove aveva lasciato, con una nuova squadra, nuovi problemi, un nuovo modo di giocare, e invece è successo. Da subito il serbo è stata un’iniezione di adrenalina dritta nel cuore di una squadra che ne aveva disperato bisogno – si legge ancora -. Semplicemente inserendolo in rosa i tifosi sono diventati più rumorosi, la comunicazione social della Juventus più allegra, i compagni galvanizzati. Morata, che doveva essere il sacrificato in questa storia, è rinato”.
“Al debutto contro il Verona ha segnato dopo appena 12 minuti, ma in quella partita, come nelle successive, ha fatto molto altro: difeso il pallone, scattato in profondità ogni volta un compagno alzava la testa, cercato di costruirsi dei tiri (è già il bianconero con più tentativi per 90’ dopo Dybala, che però tira in media da molto più lontano e centrando molto meno la porta). È un calcio difficile quello che deve giocare, ma le cose difficili sono quelle che vengono chieste ai grandi giocatori e lui sembra farlo volentieri”, continua il comunicato.
“È per questo che la copertina del suo mese la prende quell’esultanza rabbiosa nel recupero della partita con l’Empoli, quando è stato in grado di guadagnare e conservare il possesso in mezzo a tre avversari facendosi fischiare fallo. Perché quello è parte del lavoro di Vlahovic ed è importante quanto i due gol segnati in quella partita, prima mettendo a sedere portiere e difensore con una finta, poi con un tocco sotto dopo un controllo meraviglioso. La sua carriera non la valuteremo in mesi e la Juventus non può limitarsi a farsi trascinare dal suo entusiasmo per risolvere le partite, ma come si dice banalmente in questi casi: chi ben comincia è a metà dell’opera“, conclude la nota.
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