La sua Roma non ha ancora convinto, anzi a Firenze ha toccato il punto più basso della stagione, ma ad Ivan Juric non si può certo imputare di nascondersi. Alla vigilia di Roma-Torino, senza aver mai saltato una conferenza stampa pre-partita, il tecnico croato ha ammesso che la gestione del clima dello spogliatoio post 5-1 è stata difficile. “Sono stati giorni di litigi, anche pesanti, però meglio che ci sia successo adesso che è ancora presto. Penso che in questi due giorni, anche attraverso i litigi e le conversazioni, abbiamo indirizzato la barca, almeno a livello di pensiero, verso quello che bisogna fare”, ha detto l’allenatore, ex della partita, che contro la sua vecchia squadra spera di sforare il tetto dei 300 punti (ora è a 298) in carriera in Serie A da allenatore. Può essere il quinto straniero a riuscirci nell’era dei tre punti a vittoria, dopo Sinisa Mihajlovic (505), Sven-Göran Eriksson (373), Zdenek Zeman (360) e José Mourinho (321), come si legge nelle statistiche della Lega Serie A. Quella di stasera però sarà un’ultima spiaggia, anzi forse anche qualcosa in più. Serve una vittoria convincente, perché tre punti potrebbero non bastare al tecnico per difendere la panchina. Sullo sfondo c’è Daniele De Rossi, ma non si esclude una soluzione terza.
Juric ripartirà dalle sue idee. Ma la formazione potrebbe essere stravolta dopo il ko del Franchi. Hermoso è squalificato, quindi Angelino arretrerà nella linea dei difensori con Zalewski a sinistra. Il ballottaggio è tra Mancini e Hummels, mentre Ndicka è sicuro del posto con Celik (reduce dalla prestazione disastrosa di Firenze) confermato a destra vista la mancanza di alternative. A centrocampo è dove c’è più abbondanza. Cristante rischia, ma allo stesso tempo servono centimetri alla Roma sui calci piazzati. L’azzurro, Kone, Pisilli e Le Fee si giocano due maglie da titolari. Davanti toccherà a Dovbyk con Pellegrini a Dybala, che ha segnato otto reti ai granata in campionato. Di fronte un Torino che segna e subisce tanto fuori casa: 10 i gol realizzati lontano dalle mura amiche, gli stessi di quelli incassati. Walukiewicz, Maripan e Coco agiranno in difesa, mentre Vojvoda e Lazaro presidieranno le fasce con Vlasic, Ricci e Linetty a centrocampo. Nessun dubbio in attacco con Sanabria e Adams pronti a fare sportellate con la retroguardia giallorossa. Quattro i punti in più di Vanoli rispetto al predecessore Juric. La pressione in un Olimpico senza sold out (attesi comunque dai 55.000 ai 60.000 spettatori) sarà tutta sulla squadra di casa.