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Javier Zanetti, vice presidente dell’Inter, traccia un bilancio della stagione appena conclusa. Protagonista assoluto è Pep Guardiola “che è riuscito a vincere il Triplete nonostante una finale di Champions in cui Simone Inzaghi è stato molto bravo”. In seconda posizione “direi Carlo Ancelotti, sempre molto saggio e tranquillo, poi Spalletti per quello che ha fatto con il Napoli”, ha continuato Zanetti ai microfoni di Planetwin365.news, a margine della cena di gala organizzata a Ferrara da Operazione Nostalgia a cui ha partecipato in qualità di fondatore della Fondazione P.U.P.I.
A Ferrara, nell’evento nostalgico, hanno giocato in veste di capitani l’uno contro l’altro Totti e Del Piero. E sulla fine dell’era delle bandiere: “I tifosi che amano il calcio si ricordano di noi, ma adesso i tempi sono cambiati e ci dobbiamo adattare. Il mercato è molto diverso da quello che era prima, non è detto che sia un male o un bene, ma è così. Quindi molti nostri giovani decidono di andare via per avere un futuro migliore”. Protagonista del mercato fin qui è l’Arabia Saudita: “Con l’arrivo di Ronaldo, si è verificato un effetto domino. Hanno iniziato a investire tanto andando a caccia non solo in Italia, ma anche in Premier League e nel calcio spagnolo. Vogliono giocatori pronti per far crescere il loro calcio; non so se saranno loro i prossimi antagonisti del calcio europeo, ma certo a livello economico c’è tanta differenza e al momento competere su questo piano è molto difficile”. Tornando al calcio giocato, Zanetti non ha dubbi su chi sarà il prossimo Pallone d’Oro: “Lo merita Messi, perché ha coronato da vero protagonista il suo sogno di vincere il Mondiale”. Infine, un pensiero sulla tecnologia applicata al pallone: “Su questa si può fare ancora di più – conclude – e mi stupisco, per esempio, come in un torneo così importante come gli Europei U21 non ne sia stato previsto l’uso”.
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