Non arrivano buone notizie da Hong Kong, dove Steven Zhang, presidente dell’Inter, ha perso una causa giudiziaria nei confronti di alcuni creditori, rendendolo di fatto responsabile per circa 250 milioni di euro. Come riportato dal quotidiano South China Morning Post, il figlio di Zhang Jindong è stato citato in giudizio dai creditori lo scorso agosto per recuperare una cifra prestata e un’obbligazione inadempiente che ha garantito: impegni che ha successivamente rinnegato, adducendo falsità e ignoranza. Si tratta di un’operazione con la China Construction Bank (Asia) Corporation Limited a favore della Great Matrix Ltd, società interamente controllata dallo stesso Zhang. Nel corso di questa, però, Zhang ha rinnegato, affermando che le firme sui documenti di garanzia di rifinanziamento erano contraffatte e di non essere a conoscenza del rifinanziamento.
Il giudice dell’Alta Corte, l’on. Anthony Chan, ha però respinto quest’affermazione e nel verdetto emesso ha detto: “Non c’è dubbio che Zhang abbia partecipato al finanziamento originario del progetto, e per il quale aveva dato le sue garanzie personali. Considerato in tale ottica, il tentativo di Zhang di prendere le distanze con il rifinanziamento ha scarso merito”. I creditori possono dunque rivendicare i 255 milioni di dollari dovuti a Zhang, oltre a interessi e costi.
I guai non finiscono qui, perché China Construction Bank (Asia) ha intentato una causa civile a Milano chiedendo al tribunale locale di invalidare una rinuncia del febbraio 2019 alla stipendio per Zhang nel suo ruolo da presidente dell’Inter, che aiuterebbe i creditori nel loro tentativo di recuperare i loro beni. Sempre il quotidiano cinese riporta infatti come Suning sia poi nel mirino di altri creditori: un gruppo di obbligazionisti, tra cui la Bank of Shanghai e la Guangdong Huaxing Bank, ha raccolto almeno il 25% dei titoli per richiedere il pagamento immediato.