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“Ho provato a entrare nella testa di Marotta: non è stato facile, è stato inutile. Troppi pensieri e tutti insieme poi. Beppe aveva ben altre aspettative: era riuscito a portare all’Inter l’allenatore di garanzia, il tecnico-scudo, dopo essersi liberato con molte difficoltà dei carichi pesanti e da Zhang s’era fatto affidare un mandato relativamente ampio. Posso garantire che Marotta ha fatto l’impossibile per sostenere l’allenatore”. Queste le parole del direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni in merito alla situazione in casa Inter. “L’abbiamo provato anche sulla nostra pelle quando per un ‘esaurito’ sfuggito a un lettore interista nella posta di Cucci (sono altri gli esauriti ai quali ambiamo) l’Inter, ovvero una delle società più aperte alla comunicazione nelle stagioni di Moratti, è giunta a chiudere per mesi le porte della Pinetina allo stimato cronista del Corsport – ha proseguito il giornalista – Ieri ho provato davvero a entrare nella testa di Marotta, che conosco dal ’90, per cercare di immaginare come si sarebbe comportato nel giorno del chiarimento allargato e quale strada avrebbe suggerito di percorrere, fra le tre ipotizzabili: 1) Conte conferma i giudizi espressi dopo la sconfitta in finale e si dimette lasciando sul tavolo il suo contratto e quelli dei collaboratori; 2) Zhang comunica al tecnico che i canditi sono effettivamente finiti e con quelli la pazienza: avanti con il confronto legale, visto che la società si ritiene da tempo nel pieno diritto di ricorrervi; 3) Zhang, che guarda più ai conti che a Conte, tranquillizza Antonio e il rapporto prosegue fino al prossimo strappo. Un film già visto a Torino e Londra”, ha concluso Zazzaroni.
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