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“Penso che il talento da solo non basta, va allenato e migliorato. Ognuno di noi vive la propria passione in maniera differente, noi argentini siamo cresciuti con questa voglia di migliorare, di non mollare. A volte si vedono le immagini con un trofeo sollevato o una medaglia al collo, ma la cosa che piace a me è il percorso che c’è dietro per arrivare a quella vittoria, è la cosa più significativa. Prima di arrivare alle vittorie bisogna passare da tante sconfitte che ti preparano a vincere“. Queste sono le recenti considerazioni di Javier Zanetti, esternate in occasione di un evento organizzato dalla Pallacanestro Varese. L’eterno capitano dell’Inter ha offerto agli spettatori il proprio punto di vista sul talento sportivo, a suo parere non abbastanza per trionfare a grandi livelli se non affiancato da etica lavorativa.
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In seguito, Zanetti ha fatto riferimento alla straordinaria stagione 2010, vissuta a Milano, con l’Inter sul tetto del mondo: “Non è stato semplice, perché ci sono state tante difficoltà prima di raggiungere quei traguardi. Prima di essere grandi campioni eravamo uomini, e quando ci sono uomini intelligenti che vanno tutti nella stessa direzione con un lavoro dietro che ti supporta, difficilmente non raggiungi i tuoi traguardi. Sono orgoglioso e fiero di essere stato il capitano di quella squadra perché vedere la soddisfazione del popolo nerazzurro di vincere il Triplete, unica squadra italiana a vincerlo finora, è stato qualcosa di unico. Scrivere pagine importanti per l’Inter, che per me è una famiglia, sarà sempre qualcosa di speciale“.
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