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“Sono stato molto vicino al Real, c’era Jorge Valdano come direttore sportivo e, come ho detto allora, mi sentivo onorato dell’interesse di un grande club come il Madrid. Tutti però conoscono la mia storia, sanno che casa mia è l’Inter e ho deciso di restare in nerazzurro per la forte identificazione che avevo con un club di grande storia, anche se in quegli anni viveva un periodo difficile. Io non volevo andar via senza lasciare traccia. Ero il capitano e avevo una grande responsabilità. Quando mi sono ritirato, dopo quasi 20 anni in nerazzurro, ho voluto allargare la mia visione del club a un ruolo più ampio, a livello aziendale, responsabilità sociale, relazioni internazionali. Ho capito che stavo ricominciando da zero, ho studiato all’Università Bocconi di Milano; sto ancora studiando perché ci sono sempre nuove cose da apprendere dal punto di vista del marketing e degli aspetti finanziari. Lavoro in un grande club e ho una grande responsabilità“. Queste sono le dichiarazioni d’esordio di Javier Zanetti, il quale ha concesso un’intervista al quotidiano iberico ‘Marca’; il tutto alla vigilia di Real Madrid-Inter, incontro valevole per l’ultima giornata dei gironi della Champions League 2021/2022.
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Dopo aver delineato la sua figura professionale, Zanetti ha valutato i risultati sul campo da gioco: “La squadra sta facendo bene grazie al grande lavoro di mister Inzaghi e dei ragazzi. L’Inter ha giocatori di grande qualità, vogliamo dimostrarlo al Bernabeu, ma oltre il risultato, la squadra ha una sua chiara identità. Famiglia Zhang? Con la nuova proprietà abbiamo vinto il campionato, siamo arrivati in finale di Europa League e dopo 10 anni siamo tornati agli ottavi di Champions; ci ha dato stabilità, qualcosa di essenziale per un club. Quando giocavo io, la Serie A era impressionante, un campionato molto complicato e non era per tutti; anche la Spagna ha vissuto questo momento, ora succede in Premier, è una questione di cicli, ma il campionato italiano sta crescendo molto. Finale di Champions? Una notte fantastica, da sogno, una delle più belle della carriera, che è rimasta nella storia di un club che non vinceva la Coppa dei Campioni da 45 anni. Ancelotti? Ho grande rispetto per lui”.
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